Riforma doganale 2025: tutte le novità e cosa cambia per le aziende

04.15.2025
persona che interagisce con una mappa logistica virtuale e un cellulare per ottimizzare le spedizioni con la nuova riforma doganale 2025

La riforma doganale del 2025 introduce significative novità per le aziende che operano nel commercio internazionale, introducendo importanti cambiamenti destinati a semplificare le operazioni, migliorare la compliance e promuovere la sostenibilità. Con il Decreto Legislativo n. 141 del 26 settembre 2024, infatti, la normativa doganale italiana è stata profondamente rinnovata, con significativi vantaggi per le imprese e gli operatori del settore.

In questo articolo, dunque, approfondiamo i punti principali della riforma, analizzando le sue implicazioni pratiche e come adeguarsi alle novità.

Punti chiave della riforma doganale 2025

Semplificazione normativa e sistema sanzionatorio

Una delle modifiche più rilevanti riguarda la semplificazione delle normative doganali. Le precedenti 400 disposizioni sono state ridotte a soli 122 articoli, una riduzione significativa che rende il quadro legislativo più snello e comprensibile. Questo intervento mira a eliminare ridondanze normative e a fornire alle aziende un riferimento chiaro e accessibile, riducendo tempi e costi legati alla gestione amministrativa.

Oltre a questo, tra le principali novità emerge l’aggiornamento delle sanzioni doganali, che ora distinguono con maggiore chiarezza illeciti amministrativi e penali. Ad esempio, il reato di contrabbando è stato suddiviso in due categorie principali: la dichiarazione infedele, che si verifica quando le informazioni fornite risultano incomplete o inesatte, e l’omessa dichiarazione, in cui la merce non viene dichiarata affatto. Inoltre, le pene sono state ridefinite per essere più proporzionate alla gravità dell’infrazione, garantendo una maggiore equità nei procedimenti sanzionatori.

Questo cambiamento mira a facilitare la compliance per le aziende, riducendo il rischio di errori interpretativi e potenziali sanzioni.

Digitalizzazione delle procedure doganali

La digitalizzazione è uno dei pilastri della riforma doganale, progettata per rivoluzionare la gestione dei flussi commerciali. Dal 21 gennaio 2025 è entrato in vigore il sistema NCTS fase 5, che ha eliminato l’uso delle bollette cartacee a favore delle dichiarazioni doganali digitali, garantendo non solo una maggiore efficienza operativa ma anche un controllo più preciso sui dati delle transazioni. Questo aggiornamento mira a velocizzare le operazioni di transito doganale, ridurre gli errori e aumentare la sicurezza, garantendo una gestione più trasparente e automatizzata dei flussi commerciali.

Inoltre, nuove procedure digitali sono state implementate per l’export a partire da dicembre 2024, migliorando l’efficienza delle esportazioni e riducendo i tempi burocratici.

Nuova nomenclatura combinata TARIC 2025

Dal 1° gennaio 2025 è entrata in vigore la nuova TARIC, che ha aggiornato la Nomenclatura Combinata, aggiungendo voci specifiche per prodotti come pesce e prodotti ittici, pomodori, oli minerali e pannelli in legno. Questo aggiornamento riflette le evoluzioni dei mercati internazionali e offre una classificazione più dettagliata per migliorare l’applicazione delle tariffe doganali e delle misure commerciali.

Conseguentemente, le imprese dovranno prestare particolare attenzione a questi aggiornamenti per assicurare una corretta classificazione delle merci e l’applicazione delle tariffe doganali appropriate.

Regole di origine preferenziale della convenzione PEM

Un altro aspetto chiave della riforma riguarda le nuove regole di origine preferenziale introdotte dalla Convenzione Paneuromediterranea (PEM), che sono operative dal 1° gennaio 2025. Queste regole rappresentano un passo avanti significativo per rendere più flessibile e inclusivo il commercio tra i 23 paesi contraenti, rafforzando la competitività delle aziende europee e mediterranee nei mercati globali. Infatti, offrono maggiore flessibilità agli operatori economici grazie a un aumento delle soglie di tolleranza al 15% e all’ampliamento del duty-drawback, consentendo un recupero più esteso dei dazi.

Questi cambiamenti favoriscono gli scambi commerciali con i 23 paesi contraenti della Convenzione PEM, aprendo nuove opportunità per le aziende italiane.

IVA tra i diritti di confine

Dal 4 ottobre 2024, l’IVA all’importazione è stata formalmente inclusa tra i diritti doganali, salvo nei casi in cui la merce venga immessa al consumo in un altro Stato membro dell’UE. Questa modifica semplifica le operazioni fiscali e mira a garantire una maggiore uniformità e trasparenza nei rapporti commerciali internazionali. 

Come adeguarsi alle nuove normative

Per prepararsi ai cambiamenti introdotti dalla riforma doganale 2025, le imprese devono concentrarsi su alcune azioni fondamentali. È necessario aggiornare i sistemi IT per renderli compatibili con il nuovo sistema NCTS fase 5, che consente di digitalizzare e ottimizzare le dichiarazioni doganali. Parallelamente, la formazione del personale diventa essenziale per garantire una piena comprensione delle nuove procedure operative e la corretta gestione delle merci secondo la classificazione TARIC.

Per questa ragione, collaborare con partner affidabili come CTI può facilitare la gestione delle complessità normative e l’allineamento delle procedure interne alle nuove regole di compliance.

Perché la riforma è importante per il settore logistico

La riforma doganale 2025 non è solo un aggiornamento normativo, ma una vera opportunità per migliorare la competitività del settore logistico italiano. Grazie alla semplificazione e alla digitalizzazione, le aziende potranno ridurre i costi operativi, migliorare i tempi di consegna e aumentare la trasparenza e la tracciabilità delle operazioni. Il sistema NCTS fase 5, ad esempio, consente un monitoraggio continuo delle merci, migliorando la sicurezza e riducendo gli errori durante il transito. Inoltre, l’aggiornamento della TARIC offre un riferimento chiaro e dettagliato per la classificazione delle merci, contribuendo a evitare contestazioni o ritardi dovuti a discrepanze normative. Questa maggiore efficienza logistica si traduce in un vantaggio competitivo per le aziende italiane nel panorama globale.

In conclusione, la riforma doganale 2025 rappresenta una svolta per il commercio internazionale, offrendo strumenti innovativi per affrontare le sfide della globalizzazione. Per le aziende, adeguarsi tempestivamente a queste novità è fondamentale per restare competitive e cogliere le nuove opportunità offerte dal mercato globale. Contattateci oggi stesso per ricevere supporto e soluzioni su misura per le vostre esigenze logistiche e doganali.