DAP Incoterms: Delivered at Place

07.22.2024

Andiamo ad approfondire uno degli Incoterms 2020, le regole per transazioni commerciali nazionali e internazionali in termini di proprietà, pagamento e consegna: oggi parliamo di DAP, ossia “Delivered at Place”, che spesso viene associato a DDP, “Delivered Duty Paid”. Cosa significano e come differiscono? Quali sono i vantaggi? 

DAP: significato / Cosa vuol dire Delivered at Place? 

L’incoterm DAP è una clausola che prevede la “consegna sul posto”, ossia il venditore mette a disposizione del destinatario la merce in un luogo concordato, ma senza occuparsi dello scarico del mezzo: mantiene, quindi, la responsabilità dei beni spediti sino a quel momento.  

È quindi il venditore ad avere l’obbligo di occuparsi dello sdoganamento per l’esportazione e sopportare tutti i rischi legati alla consegna della merce nel punto concordato, come ad esempio:  

  • Furto 
  • Smarrimento 
  • Danni 
  • Distruzione. 

Qualora occorra uno di questi avvenimenti, o nel caso di qualsiasi altra inadempienza, il venditore rimane responsabile nei confronti del buyer.
Quando un trasporto attraversa più paesi, con la resa DAP sarà il venditore a occuparsi anche delle formalità che potrebbero rendersi necessarie in uno qualsiasi dei paesi di transito.
Il compratore, invece, si deve occupare di: 

  • Sdoganamento per l’importazione 
  • Transito post-consegna 
  • Eventuale trasporto post-consegna attraverso paesi terzi. 

DAP Incoterms: chi paga il trasporto? 

Come dicevamo anche in questo articolo, la clausola DAP Incoterms 2020, come anche DPU e DDP, appartiene al gruppo D: questo gruppo di clausole prevede che, a prescindere dal mezzo di trasporto utilizzato e al numero di trasporti necessari, il venditore sosterrà le spese e i rischi fino alla consegna nella destinazione finale della merce, che non ricadranno mai sullo spedizioniere coinvolto. 

Nella pagina del sito CTI dedicata, potete vedere una tabella riassuntiva che indica quali costi sono imputabili al venditore e quali al compratore. Nella riga corrispondente al DAP, troverete che al venditore spettano le spese fino allo scaricamento: 

  • Trasporto merce fino a consegna/destinazione 
  • Sdoganamento all’esportazione 
  • Consegna documenti di trasporto 
  • Controllo merce all’esportazione 
  • In casi eccezionali: costi di scaricamento, se previsto dal contratto di trasporto.  

Una volta che il carico è arrivato a destinazione, la responsabilità passa al destinatario che si occuperà anche di qualsiasi altra spesa legata all’importazione: 

  • Importazione 
  • Sdoganamento a destinazione 
  • Eventuale giacenza nel luogo di destinazione 
  • Scarico in magazzino 
  • Eventuali altri trasporti post-consegna. 

Incoterms: DDP vs DAP 

L’incoterm DAP viene spesso accostato al DDP, un altro incoterm del Gruppo D, che significa “Delivered Duty Paid”, cioè resa sdoganata. Questa clausola è quella che comporta il massimo livello di obblighi per il seller. La differenza sostanziale tra DDP riguarda la responsabilità dello sdoganamento all’importazione. 

Entrambe le clausole prevedono che il venditore sia responsabile delle merci sino all’arrivo al punto di destinazione, senza obbligo di scaricamento del mezzo. Nel caso del DDP, però, è sempre il venditore che ha l’onere, e quindi la spesa, dello sdoganamento non solo all’esportazione, ma anche per l’importazione e di tutte le formalità doganali. 

Saranno a carico sempre del venditore, anche IVA o altre imposte simili per l’importazione eccetto diversi accordi nel contratto di vendita. 

Se hai bisogno di maggiori informazioni siamo a tua disposizione: contattaci!

Logistica farmaceutica: garanzia di spedizioni sicure e affidabili

02.05.2024

Nel costante sviluppo della logistica farmaceutica, garantire affidabilità e sicurezza nei metodi di spedizione è diventata ormai una prerogativa essenziale.

La tracciabilità del percorso dei prodotti farmaceutici, le misure di conservazione, e il controllo qualità sono solo alcuni degli elementi costitutivi della corretta filiera distributiva, che nel settore farmaceutico è rigidamente disciplinata.

Il ruolo della logistica nel settore farmaceutico

La logistica farmaceutica riveste un ruolo molto importante nella gestione del trasporto dei medicinali. Questo complesso sistema di coordinamento si occupa di garantire la massima cura nella movimentazione dei farmaci lungo l’intera rete di distribuzione.

La conservazione e la gestione dei beni farmaceutici comportano una serie di responsabilità che richiedono non solo competenze avanzate nella gestione logistica, ma soprattutto il rigoroso rispetto di elevati standard di qualità e di sicurezza che hanno il compito di preservare le proprietà del medicinale da inizio percorso a destinazione.

Sfide e soluzioni nella logistica farmaceutica

Il settore della logistica farmaceutica deve affrontare, come abbiamo anticipato, sfide complesse legate all’integrazione normativa, alla tracciabilità e alla gestione della temperatura della merce durante il trasporto.

La necessità di integrare ai metodi di spedizione dei sistemi di controllo qualità accurati denota l’importanza di sottostare a rigide normative che impongono una complessa gestione delle operazioni dei sistemi. Inoltre, la tracciabilità dei prodotti farmaceutici lungo tutta la supply chain risulta essere fondamentale per monitorare dettagliatamente la merce, rispettando scadenze ed evitando sprechi economici.

Anche garantire la conservazione dei farmaci a temperatura controllata durante il trasporto è una priorità crescente. La personalizzazione sempre più avanzata dei medicinali e la diffusione di prodotti biofarmaceutici a temperatura controllata comporta la necessità di adottare specifici sistemi tecnologici e veicoli dotati di attrezzature particolari per far fronte alle variazioni termiche.

Le best practice per le spedizioni nel settore farmaceutico

Nel settore farmaceutico, l’efficacia delle spedizioni è fondamentale per garantire la sicurezza e la conformità alle normative. Un aspetto da considerare è l’utilizzo di imballaggi specializzati progettati per proteggere i farmaci durante il trasporto. I materiali di questi imballaggi devono essere conformi alle normative di buona pratica di distribuzione dei farmaci al fine di garantire la stabilità del prodotto.

È anche importante che le spedizioni siano dotate di sistemi avanzati di registrazione e monitoraggio delle condizioni ambientali per assicurare che i farmaci rimangano all’interno dei limiti di temperatura richiesti lungo l’intera catena di distribuzione.

Inoltre, l’implementazione di procedure di sicurezza robuste, come l’autenticazione degli operatori e la gestione dei rischi, contribuisce a prevenire falsificazioni e garantire la qualità del prodotto.

Tracciabilità nel trasporto dei farmaci

La tracciabilità dei farmaci è un’altra best practice che facilita l’identificazione e la registrazione per poter seguire il percorso del farmaco durante l’intero tragitto.

Vediamo nello specifico quali sono i sistemi di tracciabilità più utilizzati nella logistica farmaceutica:

  • Barcode e RFID (Radio-Frequency Identification): l’uso di codici a barre e tag RFID consente un’identificazione rapida e accurata dei prodotti durante tutte le fasi della catena di distribuzione. Questi sistemi facilitano la tracciabilità e consentono un controllo preciso dell’inventario.
  • Sistemi di gestione degli ordini e dell’inventario: piattaforme software avanzate che forniscono visibilità in tempo reale sullo stato degli ordini, dati sulla disponibilità del prodotto, facilitando la gestione delle scorte.
  • Blockchain: questa tecnologia offre una soluzione decentralizzata e sicura per la registrazione delle transazioni lungo la catena di approvvigionamento farmaceutico. La blockchain fornisce una tracciabilità immutabile, riducendo il rischio di frodi e falsificazioni.
  • Sistemi di tracciamento seriale: alcuni prodotti farmaceutici richiedono un tracciamento seriale dettagliato per monitorare ciascun singolo articolo. Questi sistemi forniscono un livello di dettaglio molto elevato nella tracciabilità dei prodotti.

Normative e conformità nel trasporto di prodotti farmaceutici

Le aziende del settore farmaceutico devono attenersi alle normative GxP (Good Practices). Si tratta di un insieme di norme che stabiliscono standard elevati per la produzione, gestione, trasporto e distribuzione dei farmaci.

Le normative GxP includono:

  • buone pratiche di produzione (GMP)
  • buone pratiche di distribuzione (GDP)
  • buone pratiche cliniche (GCP)

La gestione delle temperature è quindi particolarmente critica, e le normative richiedono spesso l’uso di imballaggi termici e sistemi di monitoraggio delle temperature durante il trasporto.

La conformità alle normative è pertanto cruciale al fine di evitare sanzioni legali e garantirsi la fiducia dei consumatori: affidarsi a partner logistici specializzati e certificati è un ulteriore garanzia per un trasporto farmaceutico sicuro.

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La logistica nel trasporto delle merci deperibili

02.05.2024

Nel complesso universo del trasporto delle merci deperibili, è essenziale garantire un servizio di qualità per preservare le caratteristiche originali della merce in transito. Questa responsabilità richiede, nella gestione logistica, una combinazione precisa di organizzazione e attenzione ai dettagli.

Un controllo rigoroso durante il trasporto permette di preservare la merce sia da eventuali errori nella gestione della temperatura di conservazione, ma anche da fattori temporali e ambientali inadeguati.  Vediamo nello specifico quali sono gli aspetti da non sottovalutare nella logistica del trasporto.

Spedizione merci deperibili

È fondamentale mantenere la temperatura controllata durante tutto il percorso logistico per preservare la qualità della merce. Inoltre, è importante ridurre al minimo i tempi di esposizione delle merci a condizioni non ottimali per evitare il deterioramento precoce. La gestione del tempo di transito è quindi essenziale per preservare la freschezza della merce, soprattutto nell’ambito delle spedizioni internazionali, dove il percorso potrebbe coinvolgere diverse modalità di trasporto.

CTI, come azienda specializzata anche nel trasporto merci internazionale, garantisce che ogni fase del processo di trasporto sia gestita con la massima precisione e tempestività, offrendo uno scambio continuo ed efficiente di informazioni relative allo stato della merce e della spedizione.

Solo attraverso un’attenta supervisione di ogni variabile è possibile garantire che le merci deperibili raggiungano la destinazione in condizioni ottimali, senza subire modifiche o danni, e senza disperdere nell’ambiente sostanze tossiche e nocive.

Normative internazionali per il trasporto di merci deperibili

Le normative internazionali per il trasporto di merci deperibili sono regolate dall’Accordo Europeo noto come “Accordo ATP“. Questo accordo è stato sviluppato nel contesto della Commissione economica delle Nazioni Unite per l’Europa (UNECE) e mira a stabilire standard uniformi per il trasporto di merci deperibili attraverso i confini internazionali.

Oltre all’ Accordo ATP, possono esserci normative specifiche in vigore nei singoli paesi o regioni. Gli operatori del settore devono conformarsi alle normative locali e internazionali pertinenti per garantire la conformità legale e la sicurezza del trasporto di merci deperibili.

ATP: certificazione essenziale per il trasporto di merci deperibili

L’obiettivo principale dell’Accordo ATP consiste nell’assicurare che i veicoli siano dotati di attrezzature adeguate al mantenimento della temperatura richiesta durante il trasporto di merci di prodotti alimentari, farmaceutici o altri beni soggetti a deterioramento a causa di variazioni termiche.

La normativa ATP fornisce una specifica classificazione dei veicoli andando a indicare 4 tipi di mezzi di trasporto specifici:

  1. isotermici: dotati di pareti termoisolanti che consentono di limitare lo scambio di calore tra interno ed esterno;
  2. refrigeranti: con l’ausilio di una sorgente di freddo, mantengono all’interno della carrozzeria vuota la temperatura necessaria;
  3. frigoriferi: dotati di impianto di raffreddamento che consente di abbassare la temperatura all’interno della carrozzeria, mantenendola costante quando la temperatura esterna è troppo elevata;
  4. caloriferi: muniti di un dispositivo di riscaldamento che consente di elevare la temperatura all’interno della carrozzeria mantenendola attiva per almeno 12 ore. La temperatura della carrozzeria interna non è mai inferiore a 12°.

Tecnologie per il monitoraggio delle merci deperibili

L’implementazione congiunta di tecnologie avanzate permette agli operatori logistici di creare un ambiente di trasporto controllato e sicuro per le merci deperibili anche durante i tragitti più lunghi. Vediamo alcune di queste tecnologie:

  • sensori di temperatura: consentono di misurare e registrare costantemente le variazioni termiche fornendo agli operatori informazioni in tempo reale sulla temperatura interna del carico;
  • registratori di temperatura: oltre a misurare la temperatura del carico monitorano fattori critici come umidità, pressione e posizione geografica fornendo dati precisi sulle condizioni della merce;
  • sistemi di monitoraggio remoto: grazie all’IoT (Internet of Things) consentono il controllo a distanza delle condizioni del carico;
  • RFID e tracciamento GPS: l’uso di tecnologie RFID (Radio-Frequency Identification) e dispositivi di tracciamento GPS contribuisce a mantenere il controllo sulla posizione e sullo stato delle merci durante il trasporto;
  • sistema di controllo dell’umidità: progettati per mantenere livelli ottimali di umidità e prevenire la formazione di condensa.

Logistica personalizzata per merci deperibili

Per logistica personalizzata si intende la progettazione di soluzioni logistiche su misura per soddisfare le esigenze specifiche di ciascun tipo di merce deperibile. L’obiettivo finale di una logistica personalizzata consiste nel garantire il mantenimento della massima qualità e sicurezza delle merci deperibili attraverso l’utilizzo di tecnologie specifiche e metodi di trasporto ottimali.

Chiedi un preventivo o contattaci qui per ricevere maggiori informazioni sui nostri servizi.

Flat Rack container per il trasporto delle merci voluminose

01.15.2024

I Flat Rack container sono soluzioni specializzate nel trasporto di merci voluminose e fuori sagoma. Con una struttura aperta e dimensioni variabili, offrono versatilità nell’adattarsi a carichi complessi, garantendo un trasporto efficiente e sicuro sia su strada che via mare o ferrovia.

 

 

Introduzione ai Flat Rack container: versatilità e vantaggi

Come anticipato, i Flat Rack container rappresentano una soluzione molto intelligente per il trasporto di merci voluminose o fuori sagoma, offrendo numerosi vantaggi significativi nell’ambito delle spedizioni internazionali. Questi container specializzati si distinguono per la loro struttura aperta, fornendo una piattaforma flessibile per carichi ingombranti. Ma cosa li rende così cruciali per il settore logistico?

 

 

Caratteristiche e specifiche dei Flat Rack container

I Flat Rack container presentano caratteristiche e specifiche tecniche che li rendono adatti a una vasta gamma di carichi particolarmente ingombranti. Le loro dimensioni variano, consentendo la gestione di merci di diverse forme. La robusta struttura metallica, spesso dotata di pareti ribaltabili, offre flessibilità nel carico e scarico delle merci, semplificando il processo logistico.

La capacità di carico varia poi a seconda delle dimensioni del container, consentendo la movimentazione di merci pesanti e voluminose. Questi container possono essere utilizzati per trasportare merci su strada, ferrovia o mare, offrendo una soluzione completa per le esigenze di spedizione internazionale.

 

Container Mafi

I container di tipo Mafi sono un tipo specifico di container utilizzati nella logistica Flat Rack. A differenza dei container standard, i container Mafi sono progettati per il trasporto di merci che non possono essere facilmente caricate o scaricate con le tradizionali gru.

Questi container sono dotati di una struttura aperta su tutti e quattro i lati, il che li rende particolarmente adatti per il trasporto di merci di grandi dimensioni o forme irregolari. La struttura aperta facilita in sostanza l’accesso alle merci da parte delle attrezzature di sollevamento, come le gru portuali o le gru a bordo nave.

 

 

Flat Rack fuori sagoma: soluzioni su misura per carichi speciali

Per carichi di dimensioni e forme non convenzionali, i Flat Rack fuori sagoma rappresentano la soluzione migliore. Questi container sono progettati su misura per adattarsi alle misure specifiche dei carichi più complessi. La loro flessibilità consente di trasportare merci che potrebbero altrimenti presentare sfide logistiche significative.

Questa opzione su misura offre un livello di adattabilità senza precedenti nel campo delle spedizioni internazionali, garantendo che anche le merci di forme uniche siano trasportate in modo sicuro ed efficiente.

 

 

Vantaggi dell’utilizzo dei Flat Rack container

L’utilizzo dei Flat Rack container offre numerosi vantaggi pratici. La loro struttura aperta semplifica il processo di carico e scarico, migliorando l’efficienza logistica complessiva. La possibilità di fissare le merci direttamente sulla piattaforma riduce inoltre il rischio di danni durante il trasporto, assicurando una maggiore sicurezza.

Infine, la versatilità dei Flat Rack container li rende idonei per una varietà di settori, tra cui quello industriale, automobilistico e delle costruzioni. La capacità di trasportare merci di grandi dimensioni contribuisce a ottimizzare la catena di approvvigionamento, riducendo i tempi di consegna e i costi logistici più in generale.

 

 

Sicurezza e normative nell’utilizzo dei Flat Rack container

Nel trasporto di merci voluminose, la sicurezza è una priorità. Proprio per questo motivo, i Flat Rack container sono costantemente sottoposti a rigorose normative internazionali per garantire il carico sicuro e la protezione delle merci durante il trasporto. Le aziende, infatti, devono seguire delle procedure consigliate per assicurare un corretto fissaggio delle merci e rispettare quindi le normative di carico e trasporto.

C.T.I. si occupa anche di spedizioni con Flat Rack container. Se desideri un preventivo su misura o semplicemente vuoi contattarci per ricevere maggiori informazioni, scrivi subito!

Gestione e prevenzione dei danni da trasporto delle merci

01.15.2024

Nell’ambito dei trasporti e della logistica, la gestione sicura della merce è un aspetto assolutamente cruciale, se non il più rilevante, per garantire il successo e la reputazione di un’azienda.

In questo articolo, esploreremo le sfide connesse ai danni da trasporto, analizzando le cause, le procedure di sicurezza adottate e presentando soluzioni tecnologiche all’avanguardia per ridurne l’impatto. La tutela della merce durante il percorso di trasporto è un elemento fondamentale anche per noi di C.T.I. che desideriamo garantire ai nostri clienti la massima sicurezza e integrità dei prodotti.

 

 

Analisi delle cause: perché si verificano danneggiamenti durante il trasporto?

Il danneggiamento della merce durante il trasporto può essere attribuito a diverse cause. Un elemento critico è l’imballaggio inadeguato, dove scelte errate nella selezione dei materiali o nelle tecniche di confezionamento possono esporre la merce a rischi significativi. La mancanza di un adeguato supporto e ammortizzazione può renderla suscettibile a urti, vibrazioni e pressioni, aumentando così il rischio di danni.

Oltre all’imballaggio, vanno considerati anche i problemi logistici. Ritardi imprevisti, deviazioni di percorso o manipolazioni inadeguate durante le operazioni di carico e scarico possono innescare situazioni che mettono a repentaglio la sicurezza della merce. È essenziale comprendere la catena di eventi che possono contribuire ai danneggiamenti, affrontando le lacune nei processi logistici e implementando misure preventive mirate.

Un altro aspetto critico da non dimenticare è la variabilità delle condizioni ambientali. Cambiamenti improvvisi di temperatura, umidità e altri fattori meteorologici possono impattare negativamente sui prodotti sensibili. L’analisi accurata di queste variabili diventa dunque un passaggio fondamentale per prevenire i danneggiamenti durante il trasporto.

 

 

Procedure di sicurezza per evitare danni alla merce

La prevenzione dei danni alla merce durante il trasporto è un aspetto che può risolvere molte più situazioni di quanto si pensi. Come abbiamo già visto, per quanto riguarda l‘imballaggio, è importante capire che non è sufficiente una semplice protezione esterna. Utilizzare materiali adatti e personalizzati in base al tipo di merce è essenziale. Anche l’impiego di tecniche avanzate può giocare a favore, come l’imbottitura strategica e l’utilizzo di contenitori costruiti su misura: contribuiscono a minimizzare gli impatti negativi derivanti da urti o movimenti bruschi.

Le procedure operative durante le fasi di carico e scarico sono altrettanto cruciali. La formazione del personale coinvolto è infatti utile a garantire manipolazioni sicure e attente. L’adozione di attrezzature specializzate e l’implementazione di protocolli specifici contribuiscono a ridurre il rischio di danneggiamenti durante queste fasi critiche del trasporto.

 

 

Come gestire la merce danneggiata

Nel caso in cui la merce subisca danni durante il trasporto, bisogna agire prontamente. Innanzitutto, vanno forniti alcuni consigli pratici ai clienti su come affrontare queste situazioni, inclusa la segnalazione tempestiva dei danni e le procedure per richiedere un risarcimento. Affidarsi a C.T.I. significa anche avere un partner serio e trasparente che supporta attivamente i clienti in queste situazioni, garantendo una gestione efficiente delle problematiche legate ai danneggiamenti.

 

 

Impatto economico dei danni da trasporto sulle aziende

Gli impatti economici derivanti dai danni durante il trasporto possono estendersi ben oltre il costo diretto della merce danneggiata. Innanzitutto, vi è la spesa immediata per sostituire o riparare la merce danneggiata, che rappresenta solo la punta dell’iceberg. Questi costi possono crescere esponenzialmente quando si considerano gli oneri aggiuntivi legati a spedizioni straordinarie, lavori urgenti e il potenziale disservizio ai clienti dovuto a ritardi o mancate consegne.

Tuttavia, l’impatto economico non si limita a questi costi tangibili. La reputazione aziendale è un altro asset di cui tenere conto, e i danni durante il trasporto possono minarla seriamente. Clienti insoddisfatti, recensioni negative e la diffusione di notizie su prodotti danneggiati possono ledere l’immagine del brand, compromettendo la fiducia dei clienti acquisiti e scoraggiando nuovi affari.

L’impatto si riflette poi anche nelle procedure di rimborso e nella gestione delle controversie. Le richieste di risarcimento, come sappiamo, possono talvolta diventare una lunga e complessa sfida, richiedendo risorse considerevoli per risolvere le dispute e mantenere la fiducia dei clienti. L’effetto a lungo termine si manifesta nella fidelizzazione dei clienti, che può diminuire drasticamente se i danneggiamenti durante il trasporto diventano una costante.

 

 

Soluzioni tecnologiche per la riduzione dei danneggiamenti durante il trasporto

Per affrontare in modo efficace la sfida dei danneggiamenti durante il trasporto, si può assolutamente ricorrere anche a soluzioni tecnologiche all’avanguardia. I sensori di monitoraggio avanzati, ad esempio, permettono una sorveglianza costante delle condizioni ambientali e degli eventuali urti subiti dalla merce. Questo monitoraggio in tempo reale consente interventi immediati per mitigare i rischi.

Oppure l’intelligenza artificiale (IA) che può essere impiegata per analizzare grandi quantità di dati, identificando modelli e tendenze che possono indicare potenziali rischi durante il trasporto. Questa capacità predittiva consente una pianificazione più accurata e la prevenzione attiva di situazioni che potrebbero compromettere l’integrità della merce.

Inoltre, si possono integrare dei sistemi di imballaggio avanzati, progettati per adattarsi alle specifiche esigenze di ogni tipo di merce. Questi sistemi combinano materiali innovativi con design personalizzati per garantire la massima protezione durante il trasporto.

 

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Logistica reverse: ottimizzare processo rientro merci

12.19.2023

La logistica reverse, conosciuta anche come logistica inversa, rappresenta un tassello fondamentale nell’ottimizzazione del processo di rientro delle merci. Il termine “reverse” o “inversa” deriva dalla natura contraria rispetto alla tradizionale logistica di spedizione, poiché coinvolge il movimento delle merci dal consumatore o dal punto di consumo verso l’azienda o il produttore. Questa pratica si è evoluta in risposta alla crescente consapevolezza ambientale e alla necessità di gestire in modo responsabile i prodotti al termine del loro ciclo di vita.

L’origine del termine “logistica reverse” risale al desiderio di delineare chiaramente il flusso contrario delle merci rispetto alla logistica tradizionale. Nasce dalla consapevolezza che il ciclo di vita di un prodotto non si conclude con la sua vendita, ma continua anche dopo che il consumatore ha utilizzato l’articolo. Questa visione a ciclo chiuso è cruciale per affrontare le sfide legate agli sprechi e per promuovere una gestione sostenibile delle risorse.

 

 

Gli ambiti di applicazione della logistica inversa

La logistica reverse, proprio per la sua natura, non è confinata a un settore specifico; al contrario, trova applicazione in diversi ambiti industriali. Dalle industrie manifatturiere a quelle del settore al dettaglio, passando per l’elettronica e l’abbigliamento, la logistica inversa ha dimostrato di essere un approccio flessibile ed efficace in moltissimi ambiti per gestire i resi e minimizzare gli impatti, anche ambientali. Le aziende che abbracciano questa pratica spesso godono di diversi vantaggi, tra cui la riduzione degli sprechi, la gestione ottimale delle risorse e una migliore reputazione aziendale grazie proprio alla responsabilità ambientale dimostrata.

Veniamo adesso ai beneficiari di questa tipologia di attività: la logistica reverse, se ben implementata, non si rivela infatti vantaggiosa per le sole aziende, ma può anche essere apprezzata dagli utenti finali. Un processo di gestione dei resi efficiente contribuisce a migliorare l’esperienza complessiva del cliente, trasformando un potenziale problema in un’opportunità di fidelizzazione. Ciò che i consumatori apprezzano maggiormente in un processo di restituzione della merce sono la trasparenza e l’efficienza, e le aziende che riescono a offrire un’esperienza positiva in questo senso spesso si sono capaci di guadagnarsi la fiducia e la lealtà dei propri clienti.

 

 

Logistica di ritorno: elemento cruciale per l’efficienza operativa

La logistica di ritorno, come abbiamo visto, è un pilastro fondamentale all’interno della catena di approvvigionamento, svolgendo un ruolo importantissimo nell’ottimizzazione dell’efficienza operativa. Gestire con precisione i resi non solo impatta positivamente sulla soddisfazione del cliente come abbiamo già anticipato, ma contribuisce anche a un flusso complessivo più agile e responsivo. Esploriamo quindi in maniera più approfondita come una logistica di ritorno ben strutturata possa diventare il motore trainante per un’azienda orientata all’eccellenza operativa.

Un esempio tangibile è l’ottimizzazione del processo di restituzione dei prodotti difettosi. In un contesto ben strutturato, l’azienda può implementare un sistema di gestione dei resi che semplifica la procedura per il cliente e fornisce informazioni cruciali sull’origine dei difetti. Questi dati alimentano il miglioramento continuo dei processi produttivi, consentendo all’azienda di correggere inefficienze e garantire la produzione di merci di qualità superiore.

Inoltre, una logistica di ritorno efficiente favorisce la rapida reintegrazione degli articoli recuperati nella catena di approvvigionamento. Se un prodotto reso è ancora idoneo per la vendita, la gestione efficiente consente di rimetterlo sul mercato senza intoppi, riducendo i costi legati allo smaltimento di merci recuperabili e mantenendo un flusso costante di prodotti sul mercato.

 

La logistica di ritorno può anche essere un trampolino di lancio per iniziative di responsabilità sociale d’impresa. Ad esempio, donare prodotti resi ancora in buone condizioni può migliorare la reputazione dell’azienda e contribuire positivamente alla società, riducendo gli sprechi e sostenendo iniziative sociali.

 

 

Logistica inversa: la chiave per ridurre gli impatti ambientali

Oltre all’efficienza operativa, la logistica inversa emerge come un alleato prezioso nella riduzione degli impatti ambientali. La sua importanza risiede nella gestione efficace dei resi, seguendo un processo che, se ben orchestrato, contribuisce significativamente alla riduzione degli sprechi e all’adozione di pratiche più sostenibili.

Parliamo ad esempio di recupero e riqualificazione dei prodotti resi. Invece di smaltire direttamente gli articoli resi, un sistema di logistica inversa ben strutturato può valutare la possibilità di riparare, ricondizionare o riutilizzare tali prodotti. Ciò non solo limita il flusso di rifiuti destinati alla discarica, ma riduce anche la necessità di produrre nuovi articoli, abbattendo il consumo di risorse e l’impronta ecologica complessiva.

Oppure potremmo citare la corretta gestione dei rifiuti elettronici attraverso la logistica inversa: apparecchiature elettroniche obsolete o danneggiate possono essere recuperate, smontate e smaltite in modo ecologicamente corretto. L’adozione di procedure di riciclo avanzate è alquanto utile perché consente il recupero di materiali preziosi, riducendo al contempo il rischio di inquinamento ambientale derivante dalla dispersione di sostanze nocive presenti in molti dispositivi elettronici.

Infine, la logistica inversa è un ambito che promuove la circolarità economica, ovvero un ambito che ha l’obiettivo di mantenere i materiali in circolazione il più a lungo possibile. Un’azienda che implementa un sistema di logistica inversa può pianificare la fine del ciclo di vita dei suoi prodotti in modo strategico, promuovendo la raccolta selettiva dei materiali e il loro reintegro nei processi produttivi. Questo ciclo virtuoso contribuisce non solo alla riduzione degli impatti ambientali ma favorisce anche un utilizzo più efficiente delle risorse naturali.

 

 

Gestione resi: strategie vincenti per soddisfare il cliente

La gestione dei resi è un tema che va oltre la semplice accettazione e restituzione dei prodotti o delle merci. Una strategia vincente è ad esempio garantire un processo di restituzione agevole e senza intoppi, offrendo procedure chiare e opzioni flessibili. Consentire il reso online o presso punti fisici convenzionati semplifica il flusso, garantendo al cliente una soluzione rapida e comoda.

Anche la comunicazione trasparente con il venditore gioca un ruolo fondamentale nella possibilità di instaurare un buon rapporto di fiducia. Informare chiaramente i clienti sulle politiche di restituzione, i tempi di elaborazione e le eventuali spese associate evita malintesi e frustrazioni, dimostrando un impegno reale verso la soddisfazione del cliente.

Un ulteriore aspetto da poter prendere in considerazione è la possibilità di personalizzare il processo di gestione dei resi, adattando le varie soluzioni a quelle che sono le esigenze specifiche del cliente. Così facendo, probabilmente l’esperienza di reso sarà maggiormente positiva e sicuramente su misura.

 

 

Rientro merci: ottimizzazione dei processi per massimizzazione dei profitti

L’ottimizzazione dei processi riguardanti il rientro delle merci emerge nel contesto che stiamo analizzando poiché va a integrarsi tra le varie possibilità di massimizzazione dei profitti aziendali. Accelerare i tempi di riconsegna è molto più che fondamentale perché ciò consiste in una rapida riqualificazione degli articoli e in una reintegrazione tempestiva nella catena di approvvigionamento.

La chiave di una gestione efficiente dei resi risiede nell’adozione di pratiche e strumenti avanzati. Implementare sistemi automatizzati per la valutazione e la riqualificazione delle merci rese, insieme a processi snelli e trasparenti, permette alle aziende di ridurre i costi operativi e massimizzare il valore delle merci recuperate. La tecnologia, come la tracciabilità avanzata e i software dedicati, si rivela protagonista per una gestione predittiva ed efficace dei resi, garantendo un ciclo di rientro delle merci che non solo ottimizza i processi ma contribuisce in modo significativo alla redditività complessiva dell’azienda.

 

 

Reverse logistics: innovazioni tecnologiche per un rientro merci smart

Per concludere il nostro approfondimento nella logistica inversa, non potevamo certo non parlare di tecnologia. Esplorare le innovazioni tecnologiche nel campo della logistica di ritorno rivela un panorama molto vasto di soluzioni in continua evoluzione. Integrare dei metodi tecnologici e innovativi nel flusso di rientro merci significa scegliere dei percorsi smart e altamente efficienti. La digitalizzazione dei documenti, ad esempio, semplifica le operazioni amministrative, riducendo gli errori e accelerando i tempi di elaborazione. Oppure la geolocalizzazione, elemento che diventa una risorsa strategica per monitorare in tempo reale il percorso che stanno intraprendendo le merci restituite.

Sistemi di monitoraggio in tempo reale e sensori integrati forniscono infatti dei dati molto dettagliati sullo stato e sulla qualità delle merci durante il rientro, consentendo una valutazione accurata e tempestiva. L’implementazione di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale, poi, consente di predire dei modelli di reso, ottimizzando la gestione delle risorse e migliorando la precisione nelle previsioni di rientro merci.

Possiamo quindi affermare che le innovazioni tecnologiche nella logistica inversa trasformano il rientro delle merci in un processo intelligente, aumentando l’efficienza, riducendo i costi operativi e contribuendo alla creazione di una catena di approvvigionamento sempre più avanzata e reattiva.

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Ottimizzare il trasporto con tracciabilità merci

12.19.2023

La tracciabilità delle merci è senza ombra di dubbio il punto cardine su cui poggiano le moderne operazioni di spedizione. Dalla gestione accurata delle informazioni alla sicurezza dei dati sensibili, ogni passo conta per garantire al cliente un servizio affidabile ed efficiente. Investire in sistemi di tracciabilità avanzati è più che un’opzione: è una necessità per chi, come noi, desidera prendere parte al futuro delle spedizioni.

 

 

L’importanza della tracciabilità delle merci

La tracciabilità delle merci, come già detto, rappresenta un pilastro fondamentale nel nostro ambito di spedizionieri poiché è una prassi che garantisce trasparenza e controllo in ogni fase del trasporto. Questa pratica non solo migliora l’efficienza ma rafforza anche la sicurezza complessiva delle operazioni di spedizione. Implementare con successo un sistema di trasporto tracciabile è cruciale per le aziende che desiderano restare competitive e offrire un servizio affidabile.

 

 

La scheda di monitoraggio semplifica il processo di ricezione merci

Al cuore di una gestione efficiente di un trasporto si trova la scheda di monitoraggio del ricevimento merci. Questo strumento semplifica il processo di registrazione e tracciamento delle merci in entrata, contribuendo a una gestione più accurata delle informazioni e migliorando l’efficienza operativa complessiva. La chiarezza fornita da questa scheda è cruciale per mantenere un flusso di lavoro ottimale e garantire una tracciabilità senza intoppi.

 

 

Punti di controllo e il flusso delle informazioni

L’essenzialità del flusso delle informazioni tra i punti di controllo è evidenza della precisione nella tracciabilità delle merci. Ogni punto di controllo rappresenta un’opportunità per individuare potenziali problematiche, anomalie nel processo di trasporto, o rischi di smarrimento o danneggiamento delle merci. Questa pratica non solo migliora la trasparenza e la visibilità della catena di fornitura ma sottolinea l’importanza di protocolli di sicurezza adeguati a proteggere i dati sensibili e prevenire manipolazioni o intrusioni.

 

 

Vantaggi del trasporto tracciabile

I vantaggi tangibili di un sistema di trasporto tracciabile sono molteplici. La riduzione dei tempi di consegna, la gestione ottimizzata degli stock e il miglioramento dell’esperienza del cliente sono solo alcune delle ricadute positive. La precisione nella tracciabilità non solo migliora l’efficienza operativa, ma contribuisce anche a creare un contesto in cui la fiducia del cliente diventa un elemento fondamentale e solido.

 

 

Tecnologie avanzate per una logistica sempre più efficace

Parlare di tracciabilità delle merci ci porta inevitabilmente a considerare le tecnologie avanzate che stanno avendo un ruolo non certo secondario nella ridefinizione del panorama delle spedizioni. Dalla digitalizzazione dei documenti alla geolocalizzazione e l’utilizzo di sensori e sistemi di monitoraggio in tempo reale, l’innovazione tecnologica è il motore che guida un servizio di spedizione sempre più efficiente e affidabile. Abbracciare queste tecnologie è cruciale per rimanere competitivi e garantire una tracciabilità che va oltre le aspettative dei clienti.

Anche noi di CTI offriamo un sistema efficace per la localizzazione delle spedizioni. Grazie al servizio tracking container, puoi tracciare qualsiasi container utilizzando il codice di tracciabilità e ottenere tutte le informazioni sul suo stato attuale e la sua localizzazione.

Se hai domande, dubbi o desideri ricevere maggiori informazioni, contattaci subito, siamo a tua completa disposizione.

Trasporto merci pericolose: la guida completa

11.09.2023

Il trasporto di merci pericolose è una pratica essenziale in molte industrie, ma richiede una conoscenza approfondita e l’adozione di rigorose normative di sicurezza.

In questa guida completa, esploreremo i fondamenti del trasporto di merci pericolose, concentrandoci sull’importanza dei codici Kemler, la tabella ADR e le normative chiave che ne regolamentano la gestione. Inoltre, forniremo preziosi consigli su come gestire in modo sicuro e responsabile le merci pericolose.

 

Conoscere i codici Kemler

Nei trasporti di merci pericolose, la sicurezza è una priorità assoluta. In questo contesto, i codici Kemler – noti a livello internazionale anche come codici UN – rappresentano l’ elemento fondamentale per garantire che l’obiettivo di massima sicurezza sia raggiunto con successo.

Questi codici sono un sistema di classificazione delle merci pericolose, in cui ogni sostanza o materiale nocivo è assegnato a un codice Kemler specifico che ne identifica le caratteristiche e le precauzioni necessarie per il trasporto sicuro. Il primo numero del codice, ad esempio, indica la classe di pericolo principale della sostanza, mentre il secondo numero rappresenta la sottoclasse di pericolo. Il terzo numero fornisce invece informazioni aggiuntive, come le condizioni di stoccaggio e le misure di sicurezza.

Questa tipologia di codice è essenziale soprattutto per consentire a chiunque sia coinvolto nella catena di approvvigionamento di comprendere immediatamente il tipo di rischio rappresentato dalla merce. È infatti fondamentale, per garantire la sicurezza durante il trasporto, che i codici Kemler vengano applicati correttamente alle merci pericolose, e ciò implica che l’etichettatura sia corretta e ben visibile, che la documentazione sia accurata, e che vengano rispettate tutte le normative di trasporto, inclusi i requisiti di imballaggio e le procedure di emergenza.

 

La tabella ADR: normative per il trasporto sicuro

L’ADR (lett. Accordo Europeo relativo al trasporto internazionale di merci pericolose su strada) è un accordo multilaterale sviluppato dalle Nazioni Unite che stabilisce gli standard di sicurezza che devono essere rispettati da tutti i paesi firmatari, garantendo una base uniforme per il trasporto sicuro di merci pericolose in tutta Europa.

Nello specifico, la tabella ADR, strumento chiave all’interno di questo accordo, rappresenta il documento ufficiale di riferimento che fornisce una serie di linee guida, normative e requisiti dettagliati da rispettare obbligatoriamente per garantire estrema sicurezza nel trasporto delle merci.

La tabella, suddivisa in diverse sezioni, affronta aspetti specifici del trasporto, tra cui l’etichettatura, l’imballaggio, la classificazione delle merci, la documentazione, le procedure di emergenza e molto altro.

La conoscenza della stessa è essenziale per chiunque sia coinvolto nel trasporto di merci pericolose, al fine di garantire la sicurezza delle operazioni e il rispetto delle normative. Adempiere alle disposizioni dell’ADR richiede infatti formazione, consapevolezza costante e l’adozione di pratiche conformi alle diverse disposizioni.

 

Elenco dei codici merci pericolose principali

Il mondo del trasporto di merci pericolose è caratterizzato da una vasta gamma di sostanze e materiali, ognuno con i propri rischi e le proprie specifiche misure di sicurezza.

Conoscere i codici Kemler più comuni e le precauzioni chiave che dovrebbero essere adottate durante il loro trasporto è di fondamentale importanza per evitare incidenti e situazioni di pericolo.

  • Codice Kemler 3 – Liquidi infiammabili. Le precauzioni includono l’uso di contenitori speciali, il trasporto in veicoli adatti alla prevenzione degli incendi e il rispetto delle distanze da fonti di calore.

 

  • Codice Kemler 6 – Sostanze tossiche e infettive (per la salute umana). Le precauzioni includono l’etichettatura corretta, l’uso di dispositivi di protezione individuale e procedure rigorose per prevenire la contaminazione.

 

  • Codice Kemler 8 – Materiali corrosivi. Le precauzioni coinvolgono l’uso di contenitori resistenti alla corrosione, l’isolamento da altre merci e misure per prevenire fuoriuscite e contatti con la pelle.

Normative e sicurezza nei trasporti

Il rispetto normativo relativo al trasporto delle merci pericolose è fondamentale per garantire la sicurezza degli operatori, dell’ambiente circostante e delle comunità coinvolte.

In questo processo, gli spedizionieri svolgono un ruolo cruciale: sono infatti responsabili della pianificazione, dell’organizzazione e dell’esecuzione delle operazioni di trasporto, e queste responsabilità includono la classificazione delle merci, l’imballaggio e il carico, la documentazione nonché la formazione degli autisti.

Allo stesso modo, gli autisti svolgono un ruolo chiave nell’applicazione pratica delle normative e delle precauzioni. Devono infatti essere adeguatamente preparati per affrontare situazioni impreviste – come perdite, incendi o esposizioni – e per garantire la sicurezza delle operazioni.

 

Come gestire le merci pericolose

La gestione di merci pericolose è un compito complesso che richiede attenzione ai dettagli e rispetto rigoroso delle normative e delle procedure di sicurezza. Le linee guida pratiche per gestirle nel modo corretto comprendono tutte le fasi critiche dell’operazione: dall’imballaggio all’etichettatura, dal carico sicuro al trasporto adeguato, fino alle procedure in caso di emergenza.

Vuoi trasportare merci pericolose ma non sai a chi affidarti? Contatta CTI, il nostro team di esperti sarà a completa disposizione per garantire la massima sicurezza e conformità normativa. La sicurezza inizia con la conoscenza, e noi siamo qui per aiutarti a garantirla in tutte le operazioni di trasporto.

 

Trasporti e spedizioni per eventi e fiere

11.08.2023

Le fiere e gli eventi fieristici rappresentano un momento cruciale per molte aziende, offrono cioè l’opportunità di promuovere i propri prodotti e servizi a un vasto pubblico. Tuttavia, organizzare la partecipazione a una fiera non è semplice e, anzi, richiede una pianificazione dettagliata.

Uno degli aspetti più critici di questa pianificazione è anche e soprattutto la logistica dei trasporti e delle spedizioni. Un servizio di spedizione affidabile e su misura diventa fondamentale per garantire la presenza di prodotti, macchinari e materiali a un evento fieristico, contribuendo così al successo per l’azienda.

 

Il ruolo delle spedizioni per le fiere

Potrebbe non essere così immediato ma le aziende che partecipano alle fiere devono affrontare sfide logistiche non indifferenti. Molto spesso, i prodotti da esporre sono fragili e di valore, rendendo essenziale una manipolazione attenta e un trasporto sicuro. Inoltre, le tempistiche sono stringenti poiché la merce deve essere consegnata e pronta per l’allestimento del proprio stand. Un ritardo nella consegna o danni ai prodotti potrebbero avere conseguenze disastrose per l’immagine e la reputazione dell’azienda.

 

Trasporti su misura per eventi

Le metodologie di trasporto dedicate agli eventi sono diverse da quelle standard. Ogni dettaglio deve essere personalizzato per soddisfare non solo le esigenze specifiche dell’azienda, ma anche i requisiti talvolta imposti dall’organizzazione. Questi trasporti richiedono quindi un approccio su misura che comprenda:

Tempistiche precise

Le tempistiche sono cruciali. La merce deve essere sempre prelevata, trasportata e consegnata in modo tempestivo per garantire che tutto sia pronto prima dell’inizio dell’evento. La pianificazione è un elemento fondamentale, con un margine di errore minimo.

Imballaggi speciali

Gli imballaggi devono essere progettati per proteggere i prodotti o i macchinari durante il trasporto. Materiali di imballaggio resistenti e personalizzati sono spesso l’unica soluzione per garantire l’integrità dei beni.

Consegne personalizzate

Le consegne dovrebbero essere coordinate in modo da rispettare i tempi e i luoghi specifici dell’evento. Questo può comportare la consegna in luoghi al di fuori delle normali rotte di consegna o durante orari non convenzionali.

 

Pianificare le spedizioni fieristiche

Per affrontare con successo le spedizioni fieristiche, è essenziale una pianificazione accurata. Potrebbe essere utile tenere a mente e seguire una checklist di azioni per avere una guida di riferimento con l’obiettivo di garantire che tutto sia organizzato nel miglior modo possibile:

  1. Identificazione dei prodotti da trasportare

Elencare tutti i prodotti da esporre e stabilire le priorità in base alla loro importanza o fragilità.

  1. Scelta del servizio di spedizione

Scegliere una società con esperienza nelle spedizioni fieristiche e che abbia la capacità di gestire carichi speciali.

  1. Imballaggio adeguato

Assicurarsi che tutti i prodotti siano adeguatamente imballati per resistere al trasporto. Considerare, come già detto, l’uso di materiali di imballaggio personalizzati.

  1. Pianificazione delle tempistiche

Coordinarsi con la società di spedizioni per stabilire le tempistiche precise per il ritiro, il trasporto e la consegna della merce.

  1. Monitoraggio in tempo reale

Utilizzare strumenti di monitoraggio per seguire il progresso delle spedizioni in tempo reale e reagire prontamente a qualsiasi imprevisto.

  1. Riserva di risorse aggiuntive

Prepararsi ad affrontare imprevisti, come ritardi del volo, problemi doganali o incidenti stradali, prenotando risorse aggiuntive in anticipo.

 

Logistica per eventi

La logistica per eventi comprende diverse fasi chiave, ciascuna con le proprie sfide e soluzioni. Innanzitutto, il prelievo della merce deve essere accuratamente pianificato per garantire che tutti i prodotti siano disponibili in tempo per il trasporto. L’azienda dovrebbe verificare inoltre che tutti i prodotti siano in perfette condizioni e correttamente imballati.

Si passa poi al trasporto che richiede l’uso di veicoli adeguati e conducenti esperti. La merce dovrebbe anche essere monitorata costantemente durante il trasporto per garantire la sua sicurezza. Infine, la consegna alla location dell’evento che dovrà essere puntuale e seguire una procedura di scarico rapida ed efficiente. Va da sé che la coordinazione con il personale dell’evento è in quest’ultima fase assolutamente fondamentale.

Se per le tue spedizioni alle fiere se in cerca di un partner fidato, puoi contattarci subito. Ti garantiamo una pianificazione accurata, attenzione ai dettagli ed estrema collaborazione.

Logistica del lusso e spedizioni di valore

10.13.2023

Nell’affascinante mondo del lusso, ogni dettaglio è importante e neanche la più nascosta o impensabile dinamica che ruota attorno a questo settore va lasciata al caso. Dalle opere d’arte ai gioielli di alta classe, dai prodotti di gamma esclusiva ai beni preziosi, la logistica e le spedizioni giocano un ruolo cruciale per garantire che questi meravigliosi oggetti raggiungano destinazioni in tutto il mondo in condizioni impeccabili ma soprattutto sicure.

Esploriamo dunque come un’azienda leader nell’industria delle spedizioni e della logistica, si debba impegnare a gestire e trasportare merci di valore in modo sicuro, affidabile e offrendo soluzioni su misura, in base alle diverse tipologie di carico o alle eventuali richieste del cliente.

Soluzioni di spedizione personalizzate per il lusso

La sicurezza è una preoccupazione primaria quando si tratta di spedire beni di lusso. La protezione di questi preziosi carichi è essenziale per evitare perdite finanziarie e danni irreparabili. Le aziende specializzate nel settore delle spedizioni come CTI, sono consapevoli di questa responsabilità e sviluppano a beneficio dei clienti una serie di misure per garantire la massima sicurezza durante tutto il processo di spedizione.

La sicurezza come priorità: trasporto di prodotti di alto valore

Le formule per garantire un trasporto efficace e sicuro di beni di lusso sono numerose. I veicoli e le strutture di stoccaggio sono solitamente dotati di sistemi di sicurezza avanzati, tra cui sorveglianza video 24 ore su 24, accesso controllato e allarmi antintrusione. Inoltre, gli autisti sono sempre addestrati per gestire con estrema attenzione i carichi di valore, seguendo procedure rigorose per garantire che ogni spedizione arrivi a destinazione in perfette condizioni.

Ma la sicurezza non si ferma a questo. Sempre più spesso, le aziende che si occupano di importazione ed esportazione cercano di guardare oltre, offrendo anche servizi di assicurazione specializzati per proteggere ulteriormente i beni di valore durante il trasporto. Questa copertura extra offre tranquillità ai clienti, garantendo che i loro preziosi beni siano al sicuro da qualsiasi evento imprevisto.

Broker di spedizioni: facilitatori chiave

Un elemento cruciale nella gestione delle spedizioni di lusso è il ruolo del broker di spedizioni. CTI funge in questo senso da collaboratore affidabile e instaura un ponte tra il cliente e i vettori di trasporto, garantendo che ogni aspetto della spedizione sia pianificato e gestito con la massima efficienza.

Per noi è importante collaborare strettamente con i clienti per comprendere le loro esigenze specifiche. Questa comprensione ci consente di creare soluzioni di spedizione personalizzate che ottimizzano i tempi di consegna e i costi, garantendo che ogni spedizione di lusso sia gestita con la massima attenzione ai dettagli.

Inoltre, un broker realmente affidabile è anche colui che grazie a un network globale di partner e vettori di trasporto, sia in grado di offrire tariffe competitive e opzioni di spedizione flessibili. L’obiettivo è garantire che ogni spedizione di lusso sia gestita in modo efficiente e professionale, tenendo sempre conto delle esigenze specifiche del cliente.

Tecnologia innovativa per la tracciabilità delle merci

La tecnologia è un aspetto da non escludere assolutamente nella gestione delle spedizioni di lusso. Grazie alla tecnologia e ai sistemi oggi fortunatamente innovativi, si è in grado di utilizzare metodi di tracciabilità avanzati per monitorare costantemente la posizione e lo stato delle merci preziose durante tutto il processo di trasporto. Con queste soluzioni, i clienti possono ad esempio accedere in tempo reale alle informazioni sulla loro spedizione attraverso delle piattaforme online sicure. Questa trasparenza consente loro di tenere traccia dei beni preziosi spediti e di avere la certezza che tutto si stia svolgendo secondo i piani.

In aggiunta, esistono dei sistemi che sfruttano le tecnologie innovative per garantire una gestione efficiente delle spedizioni, come i sistemi automatizzati, per citarne uno: consentono di coordinare i trasporti in modo ottimale, riducendo i tempi di attesa e assicurando una consegna puntuale.

In un mondo in cui il lusso richiede attenzioni straordinarie, CTI potrebbe essere il tuo partner ideale per la gestione delle spedizioni di beni preziosi. La nostra esperienza nel settore e la nostra assoluta dedizione alla sicurezza sono un invito per i nostri clienti ad affidarsi a noi nella gestione delle spedizioni di beni di valore.

Innanzitutto, mettiamo la tranquillità dei nostri clienti al primo posto e successivamente ci assicuriamo che ogni spedizione proceda e si risolva con successo. Contattaci per scoprire come possiamo soddisfare le tue esigenze di logistica del lusso e garantirti soluzioni di spedizione personalizzate.

Logistica post-Brexit e trasporti nel Regno Unito

10.13.2023

La decisione del Regno Unito di uscire dall’Unione Europea, rinominata e conosciuta in tutto il mondo come Brexit, ha avuto, dal 2020 in poi, un impatto significativo in molti ambiti e settori del paese, compresi quelli della logistica e dei trasporti. Ma quali sono, nel concreto, le nuove normative e le sfide che le imprese devono tutt’ora affrontare per poter importare ed esportare dal Regno Unito?

Brexit e le nuove normative di trasporto: un quadro generale

Con l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, sono state introdotte molte nuove normative e adottate modifiche sostanziali nel settore dei trasporti, ma uno dei cambiamenti più significativi ha riguardato le procedure doganali. Prima della Brexit, infatti, il Regno Unito faceva parte del mercato unico e dell’unione doganale dell’UE, il che significava che il trasporto di merci tra il Regno Unito e l’Unione Europea avveniva senza la necessità di procedure doganali complesse. Tuttavia, dopo la Brexit, sono state introdotte nuove regole doganali, nuove documentazioni e controlli alle frontiere, da e per il paese, che hanno notevolmente influito sui flussi e le tempistiche del mercato logistico.

 

La complessità della logistica post-Brexit: sfide e soluzioni

Le imprese del settore logistico (e non) si sono trovate, da un giorno all’altro, a dover adattare le proprie operazioni alle nuove normative per import/export dettate dalla Brexit.

Ritardi nei trasporti, costi aggiuntivi e complessità amministrative sono stati solo alcuni degli effetti collaterali di questa manovra; i ritardi alle frontiere, per esempio, sono stati uno dei problemi più urgenti, che hanno causato lunghe code di camion e diverse interruzioni nella catena di approvvigionamento. Inoltre, le imprese hanno dovuto affrontare nuove procedure di importazione ed esportazione, nonché l’adempimento di norme sanitarie e fitosanitarie.

In questo periodo, la consulenza di CTI ha giocato un ruolo fondamentale nell’aiutare le imprese a navigare attraverso queste diverse complessità, sia da un punto di vista logistico che amministrativo, fornendo un supporto completo per garantire la piena conformità dei trasporti.

 

Trasporti in Inghilterra: l’impatto della Brexit sulle rotte commerciali

La Brexit ha avuto un impatto diretto sulle rotte commerciali nel Regno Unito, e di conseguenza anche sulle sue quattro nazioni costituenti, ovvero Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord.

L’Inghilterra, per esempio, è stata per secoli un punto di ingresso da e per l’UE, ma in questo contesto molte aziende hanno dovuto rivedere e adattare le proprie rotte di trasporto a causa delle nuove normative e delle continue interruzioni date dai cambiamenti delle procedure doganali.

L’obiettivo principale del settore trasporti è stato comunque quello di minimizzare i ritardi e garantire una consegna efficiente delle merci, e caratteristiche come la flessibilità e l’adattabilità sono diventate fondamentali in questo contesto, tutt’oggi – sebbene siano passati oltre tre anni – ancora in continua evoluzione.

 

Ruolo chiave dei broker di spedizioni nell’era post-Brexit

Nell’era post-Brexit i broker di spedizioni, ovvero professionisti o aziende specializzate nel facilitare e gestire l’organizzazione e l’esecuzione delle operazioni di trasporto e spedizione di merci, hanno assunto un ruolo cruciale nel supportare le imprese, intente ad affrontare le nuove sfide imposte al settore logistico e dei trasporti.

In questo contesto, CTI agisce come un partner fidato per tutte le attività di forwarding, logistica e supporto al cliente, sia per operazioni di importazione che di esportazione dal Regno Unito. I nostri esperti, infatti, lavorano a stretto contatto con le aziende per pianificare rotte efficienti, gestire le procedure doganali e garantire la consegna puntuale delle merci, offrendo così un supporto a 360 gradi nella gestione delle operazioni post-Brexit.

Vuoi spedire nel Regno Unito ma non sai da dove iniziare? Non esitare a contattarci, saremo a tua completa disposizione!

Lo stoccaggio delle merci: cos’è e come funziona

06.09.2023

Tutto ciò che devi sapere sullo stoccaggio delle merci, dall’inizio del processo fino alle modalità di funzionamento.

 

Lo stoccaggio delle merci è un’attività fondamentale per la gestione dell’approvvigionamento e della distribuzione all’interno del magazzino aziendale. Tra i suoi principali obiettivi troviamo quello di garantire la protezione delle merci da danni, furti o smarrimenti, facilitare il prelievo e la spedizione delle merci e infine, minimizzare i costi di gestione del magazzino.

Quindi vediamo nel dettaglio che cos’è e come funziona lo stoccaggio delle merci.

 

Cos’è lo stoccaggio delle merci?

Lo stoccaggio delle merci è il processo di gestione e conservazione delle merci in un magazzino o in un altro luogo di deposito. Questo processo prevede l’organizzazione professionale e la conservazione di merci per un determinato periodo di tempo, con lo scopo di garantire la loro integrità e disponibilità per la vendita o la distribuzione.

Le merci, a seconda della loro natura, possono essere stoccate in magazzini, container, camion, depositi refrigerati e altri luoghi di deposito appropriati.

Lo stoccaggio delle merci è essenziale per l’efficienza delle attività commerciali e per il controllo dei costi di produzione e logistica. Inoltre, consente alle aziende di avere un maggiore controllo sul flusso della merce e di evitare perdite o danni della stessa.

 

Come avviene lo stoccaggio delle merci

Lo stoccaggio delle merci avviene in vari modi a seconda della tipologia della merce e delle esigenze del magazzino o dell’azienda che le gestisce.

Generalmente, però, lo stoccaggio comune prevede le seguenti fasi:

  • Ricezione: la merce viene ricevuta dal fornitore e verificata in base alla quantità e alla qualità previste. In questa fase vengono anche controllati eventuali danni avvenuti durante il trasporto.
  • Identificazione: ogni unità di merce viene etichettata in modo da essere facilmente individuata durante la fase di stoccaggio.
  • Classificazione: le merci vengono suddivise in base alle loro caratteristiche, come fragilità, dimensione, peso, temperatura richiesta e così via.
  • Imballaggio: la merce viene imballata adeguatamente, con lo scopo di prevenire eventuali danni durante il periodo di stoccaggio.
  • Stoccaggio vero e proprio: la merce viene posizionata in magazzino al fine di massimizzare lo spazio e minimizzare i rischi di danni o degrado.
  • Controllo: la merce viene periodicamente controllata per verificare la presenza di eventuali anomalie e per mantenere l’inventario
  • Preparazione degli ordini: a seguito di un ordine, la merce viene prelevata dal magazzino e confezionata, in modo da prepararla per la spedizione.
  • Spedizione e monitoraggio: la merce viene caricata sui mezzi di trasporto, spedita al destinatario finale e monitorata per tutta la durata del viaggio, fino al momento della sua consegna.

 

I sistemi di stoccaggio delle merci

Esistono diversi sistemi di stoccaggio e uno dei più comuni e utilizzati è sicuramente quello su scaffalature: in questo caso, le merci vengono posizionate su apposite strutture a ripiani, realizzate utilizzando vari materiali e dimensioni, a seconda del tipo di merce da stoccare. Le scaffalature possono essere fisse o mobili e possono essere disposte a terra oppure sospese, con lo scopo di ottimizzare al massimo lo spazio.

Altre forme di stoccaggio possono prevedere l’impiego di contenitori specifici, come casse, bidoni o pallet. In questo caso, le merci vengono sistemate all’interno dei contenitori, che possono essere poi impilati o collocati su carrelli o transpallet, per facilitare gli spostamenti all’interno del magazzino.

In altri casi, soprattutto per le merci di grosse dimensioni o di natura particolare, si possono utilizzare aree di stoccaggio dedicate, come capannoni o depositi all’aperto.

In via generale, ogni sistema di stoccaggio presenta delle sue caratteristiche peculiari, quindi la scelta del sistema più adatto dipende da più fattori come le specifiche esigenze della merce, la dimensione del magazzino e il budget a disposizione dell’azienda.

Se hai dei dubbi o domande in merito, puoi fare riferimento a noi: contattaci senza impegno!

I metodi Fifo e Lifo: significato e differenze

06.09.2023

Una guida per capire come funzionano i due metodi di gestione dei flussi della merce più utilizzati da magazzini e imprese

I metodi Fifo e Lifo sono due sistemi di gestione dei flussi delle merci, molto utilizzati all’interno di magazzini e imprese. Entrambi i metodi sono utilizzati per tenere traccia dell’ordine di arrivo e di uscita delle merci, ma i sistemi si differenziano per l’ordine in cui queste vengono prese in considerazione.

In questo articolo vi spiegheremo nel dettaglio cosa sono Fifo e Lifo e quali sono concretamente le loro differenze.

Il metodo Fifo

Il metodo Fifo, letteralmente First In, First Out (ovvero “primo ad entrare, primo ad uscire”), è un sistema di gestione dei flussi e permette che le merci che entrano per prime nel magazzino siano anche le prime ad essere prese in considerazione per la vendita. Pertanto, le merci che sono state in magazzino più a lungo vengono vendute per prime, ottenendo così una buona rotazione delle scorte. Questo sistema, che tiene conto dell’ordine cronologico di arrivo della merce, è particolarmente indicato per prodotti alimentari e per merci soggette a scadenze, come ad esempio farmaci o cosmetici.

Vantaggi e svantaggi del metodo Fifo

Tra i vantaggi e gli svantaggi del metodo Fifo troviamo:

Vantaggi

  • Valuta le scorte in modo accurato. Questo metodo permette di valutare accuratamente il costo della merce venduta e delle scorte rimanenti.
  • Evita la scadenza della merce. Essendo venduta in ordine cronologico, la merce più vecchia viene venduta per prima, evitando così il rischio di scadenza della stessa.
  • Riduce le perdite. Grazie a questo metodo, la merce più vecchia viene utilizzata per prima, evitando così il rischio che rimanga invenduta.

 

Svantaggi

  • Aumenta il costo della merce. Il costo dei prodotti venduti viene calcolato sulla base del costo della merce più vecchia, che potrebbe però essere più alto rispetto al costo di quella più recente.
  • Può causare una distorsione dei risultati. Il metodo Fifo potrebbe portare a una distorsione dei risultati in caso di fluttuazioni del prezzo delle merci.
  • Ha una difficoltà di gestione medio-alta. Per evitare errori di valutazione della merce, tale metodo richiede una gestione molto accurata delle scorte e dei movimenti di magazzino.

 

Il metodo Lifo

Il metodo Lifo, letteralmente Last In, First Out (ovvero “ultimo a entrare, primo ad uscire”), al contrario del metodo Fifo, sostiene che le merci che entrano per ultime nel magazzino siano poi le prime ad essere prese in considerazione per la vendita. Questo metodo può essere vantaggioso quando i prezzi dei prodotti tendono a diminuire nel tempo, poiché il costo delle merci rimanenti in magazzino sarà valutato con un prezzo più basso e ciò avrà un impatto positivo sui profitti dell’azienda. Il sistema è infatti particolarmente indicato per vestiti o prodotti elettronici, che hanno un valore che diminuisce rapidamente nel tempo.

Vantaggi e svantaggi del metodo Lifo

Tra i vantaggi e gli svantaggi del metodo Lifo troviamo:

Vantaggi

  • Permette una riduzione di tassazione. Questo metodo può ridurre il reddito imponibile dell’azienda e conseguentemente le tasse da pagare.
  • Ha una corrispondenza effettiva tra costo e ricavo. Il sistema Lifo rispecchia in modo più accurato l’andamento del costo della merce nel tempo, poiché l’ultima arrivata è sempre quella a maggior costo (per inflazione o variazione dei prezzi).

 

Svantaggi

  • Il valore delle rimanenze è distorto. Questo accade perché, con il metodo Lifo, le merci rimangono a lungo in magazzino, con una conseguente perdita di valore.
  • Ha un’elevata complessità contabile. Il costante monitoraggio delle scorte e dei costi può creare una complessità contabile per l’azienda, soprattutto in presenza di una grande quantità di movimenti.
  • Non è disponibile per tutte le tipologie di attività. Nel caso di attività che offrono servizi e che non dispongono di un magazzino di merci, il metodo Lifo potrebbe non essere applicabile.

Quali sono le differenze sostanziali tra Fifo e Lifo?

Sia il criterio Fifo che quello Lifo possono avere un impatto significativo sulla valutazione del valore delle scorte e sulla determinazione del costo della merce venduta.

In generale, il metodo Fifo tende ad aumentare il valore dell’inventario e ridurre il costo delle merci vendute, mentre il metodo Lifo tende ad avere l’effetto opposto. Pertanto, è fondamentale scegliere il metodo più adatto alle esigenze dell’azienda e mantenerlo costante nel tempo per garantire una gestione corretta delle merci.

Esempi di calcolo dei metodi Fifo e Lifo

Un esempio pratico di calcolo è il modo migliore per comprendere il significato e le differenze tra i due metodi.

Ipotizziamo che un’azienda acquisti:

  • Lotto A il 01/01/2023: 200 pezzi a 2 euro l’uno;
  • Lotto B il 01/02/2023: 200 pezzi a 3 euro l’uno;
  • Lotto C il 01/03/2023: 200 pezzi a 4 euro l’uno.

Su un totale di 600 pezzi, si suppone che ne siano stati venduti 400. Il magazzino è dunque ridotto a 200 pezzi.

È possibile determinare il valore dei pezzi rimanenti, considerando i costi diversi sostenuti dall’azienda?

Utilizzando il metodo Fifo, la rimanenza è valutata con i prezzi dei lotti arrivati per ultimi, in questo caso 4 euro.

Valore rimanenza = 4 x 200 = 800 euro

Utilizzando il metodo Lifo, invece, la rimanenza è valutata con i prezzi più vecchi, quelli che riguardano i primi acquisti dell’esercizio, in questo caso 2 euro.

Valore rimanenza = 2 x 200 = 400 euro

In questo specifico caso, i prezzi hanno subito nel tempo un trend al rialzo, dunque il metodo Lifo conduce una sottostima delle rimanenze. Il metodo Fifo, invece, porta a un calcolo del patrimonio più vicino agli ultimi costi.

 

Hai dubbi, domande o semplicemente desideri ricevere maggiori informazioni? Contattaci e saremo a tua completa disposizione.

CTI Partner ufficiale di WelfareCare per la prevenzione del tumore al seno

05.25.2023

Abbiamo scelto di aderire all’iniziativa proposta da @WelfareCare dedicata alla prevenzione del tumore al seno.

Le donne che abitano nel comune dove si terrà l’evento e che rientrano nei requisiti richiesti, potranno effettuare mammografie ed ecografie gratuite con consegna immediata del referto.

L’iniziativa è dedicata alle donne non incluse nei programmi di screening* e consente di effettuare esami diagnostici gratuiti.

 

Le prenotazioni saranno disponibili nel sito welfarecare.org in prossimità della data dell’evento.

A breve verrà comunicata la data ufficiale.

Scopri di più sull’iniziativa su welfarecare.org e nei loro canali social!

*Le fasce d’età possono variare in base alle linee guida sanitarie regionali.

 

#welfarecare #prevenzione #iniziativesociali #saluteebenessere #tumorealseno #womenpower #supportiamoledonne #prevenzionedeltumorealseno

Cross Docking: significato e metodo

05.05.2023

Il cross docking, ovvero “scambio/incrocio tra le banchine”, è una tecnica di supply chain volta a migliorare la gestione logistica del magazzino. Tale strategia distributiva prevede la lavorazione e la distribuzione immediata delle merci appena arrivate dal fornitore, senza che queste vengano quindi manipolate e depositate in magazzino. In altre parole, le merci vengono scaricate dal mezzo di trasporto e, anziché essere immagazzinate, vengono immediatamente smistate verso un altro veicolo predisposto al trasporto presso il punto vendita o direttamente al cliente finale. Il magazzino diventa quindi un mero punto di transito.

 

Il metodo logistico cross docking esiste quindi per migliorare l’efficienza della catena di approvvigionamento e per eliminare lo stoccaggio temporaneo: le merci vengono trasferite, dal punto di partenza, direttamente al punto di spedizione, senza la necessità di passare attraverso uno stoccaggio intermedio. Ciò riduce i costi di gestione degli inventari e accelera la velocità dell’approvvigionamento. Inoltre, la tecnica cross docking permette di ridurre i rischi di danneggiamento della merce e di aumentare la qualità del servizio offerto al cliente finale, anche grazie alla rapidità nella consegna dei prodotti.

 

Questo sistema logistico è utilizzato principalmente nel settore della grande distribuzione organizzata di merci, come ad esempio il settore alimentare e quello dell’e-commerce, dove la velocità di consegna e la riduzione dei costi sono aspetti fondamentali per il successo dell’azienda.

 

Cross Docking e logistica

La logistica – insieme di attività finalizzate alla gestione strategica e operativa dei flussi di materiali, informazioni e servizi – si occupa anche di tutte le attività legate alla gestione della supply chain, tra cui il trasporto, lo stoccaggio, l’elaborazione degli ordini, l’amministrazione delle scorte, la distribuzione e il post-vendita.

 

Essendo il cross docking una tecnica logistica che permette di ridurre al minimo i tempi di gestione della merce e quindi dei costi associati, si fa rientrare anch’esso nella strategia di lean logistics (ovvero “logistica snella”), nonché la filosofia di gestione della supply chain che ha l’obiettivo di eliminare gli sprechi e migliorare l’efficienza dell’intero processo. Tale strategia si concentra sull’identificazione dei problemi, sull’eliminazione delle attività non necessarie e sulla creazione di flussi di lavoro più fluidi e integrati.

 

Per applicare la lean logistics al cross docking è pertanto necessario ottimizzare i flussi di lavoro attraverso una pianificazione e una coordinazione mirata. Ciò include una gestione efficace delle rotte dei veicoli, un’accurata pianificazione dei tempi di trasferimento e la creazione di un sistema di stoccaggio e prelevamento in grado di ridurre i tempi di attesa dei prodotti.

 

Inoltre, la lean logistics richiede la riduzione degli sprechi in ogni fase del processo di cross docking, come l’eliminazione degli eccessi di inventario o la riduzione dei tempi di attesa per i camion. Ciò aiuta a garantire un flusso di lavoro costante ed efficiente che massimizza l’utilizzo delle risorse e minimizza i tempi morti.

 

Il sistema Cross Docking

Il sistema cross docking come abbiamo visto può essere uno strumento efficace e ottimale ma esso è in grado di funzionare al meglio solo se le fasi del processo di ottimizzazione vengono rispettate nel dettaglio.

Generalmente, le fasi del cross docking sono le seguenti:

  1. Raccolta della merce: la merce proveniente da fornitori diversi viene raccolta e trasportata al centro di raccoglimento (magazzino).
  2. Smistamento e controllo: i prodotti che arrivano devono prima essere smistati in base alla loro destinazione, e successivamente essere controllati per assicurare che non presentino anomalie e che corrispondano alla descrizione dell’ordine.
  3. Preparazione dell’ordine: a seconda delle diverse esigenze, l’ordine in uscita viene preparato (picking) per l’arrivo dei mezzi di trasporto.
  4. Caricamento dell’ordine: la merce, a seconda della destinazione, viene caricata sui diversi mezzi di trasporto.
  5. Partenza dei mezzi: i mezzi di trasporto partono dal magazzino centrale e si dirigono verso la destinazione finale.

 

Queste fasi possono subire leggere variazioni a seconda del tipo di sistema di cross docking utilizzato e del tipo di merci trasportate.

 

Esempio di Cross Docking

Un esempio concreto di cross docking potrebbe essere quello di una grande azienda di abbigliamento che riceve ordini dai suoi negozi situati in diverse parti del paese: in questo caso, la merce viene consegnata al magazzino centrale dell’azienda, qui viene smistata e suddivisa in base alle necessità dei singoli negozi che la richiedono. La merce non viene quindi immagazzinata a lungo termine nel centro di raccoglimento, ma viene invece spostata immediatamente su camion o furgoni per essere destinata ai negozi richiedenti.

 

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Incoterm CPT: cosa significa?

05.05.2023

CPT, letteralmente Carriage Paid To (ovvero “Trasporto pagato fino a”), è una delle clausole dei contratti di vendita nell’ambito delle spedizioni internazionali, ed è volto a specificare che il venditore è il solo responsabile della consegna della merce e del suo relativo trasporto.

 

Con “trasporto”, il termine CPT intende il tragitto dal luogo di partenza fino al vettore – un soggetto terzo che, da contratto, si obbliga a trasferire cose o persone da un luogo all’altro – incaricato di trasportare la merce fino al luogo di destinazione stabilito con l’acquirente.

 

La clausola contrattuale CPT, sviluppata dalla Camera di commercio internazionale (ICC) ovvero l’organizzazione che rappresenta le imprese a livello internazionale, fa parte delle Incoterms ICC, un insieme di regole internazionali di trasporto che definiscono gli obblighi e i diritti delle parti coinvolte in un contratto di compravendita internazionale.

 

Resa CPT: chi paga?

La clausola CPT, come abbiamo visto, indica l’obbligo per il venditore ad assumersi i costi di trasporto fino al luogo di destinazione concordato con l’acquirente. Tuttavia, una volta che la merce viene affidata al vettore, i rischi e le responsabilità per eventuali danni della merce o perdite della stessa, passano automaticamente all’acquirente.

 

La clausola, in genere, copre i costi di trasporto principali, ma non include le spese aggiuntive come i costi di assicurazione o le tasse di importazione. Ciò nonostante, queste spese accessorie possono essere incluse preventivamente nella negoziazione tra compratore e venditore.

 

Obblighi di venditore e acquirente

Vediamo adesso nel dettaglio quali sono gli obblighi specifici del venditore e dell’acquirente. La Camera di commercio internazionale ha sviluppato, negli anni, regole e linee guida per la compravendita internazionale di beni mobili, chiamate appunto Regole ICC per la compravendita internazionale (ICC Incoterms), aggiornate nel 2020 ed entrate in vigore il 1° gennaio dello stesso anno.

 

Le Regole Incoterms, che contengono al loro interno le Incoterms CPT, vengono utilizzate per standardizzare il commercio internazionale e per minimizzare le possibili dispute tra le parti coinvolte. Ecco perché le Incoterms CPT stabiliscono dei perimetri netti e chiari su quali siano gli obblighi dei venditori e quelli dei compratori.

 

Obblighi del venditore:

  • Stipula del contratto di trasporto della merce fino al luogo di destinazione;
  • consegna della merce al vettore o spedizioniere designato sostenendo tutte le spese necessarie per il trasporto della merce fino al luogo di destinazione convenuto;
  • sopporto dei rischi di perdita o di danni alla merce fino al momento in cui la merce viene consegnata al vettore o spedizioniere;
  • operazioni di sdoganamento all’esportazione (ove occorra) a proprie spese;
  • aggiornamento del compratore sullo stato di consegnata della merce al vettore o spedizioniere;
  • fornisce al compratore il documento di trasporto secondo gli usi commerciali e, se richiesto, anche le informazioni necessarie per l’assicurazione della merce.

 

Obblighi del compratore:

  • Presa in consegna della merce nel luogo di destinazione convenuto e sopporto dei rischi dal momento in cui la merce è stata consegnata dal venditore al vettore o allo spedizioniere;
  • pagamento delle spese di scarico della merce nel luogo di destinazione, se le stesse non sono comprese nel costo del trasporto pagato dal venditore;
  • rispetto delle formalità doganali per l’importazione, sostenendo le relative ed eventuali spese.

 

Quali sono le differenze tra CPT e DAP?

DAP, letteralmente Delivered At Place (ovvero “Consegna sul posto”) è anch’esso, come CPT, un termine utilizzato nel commercio internazionale per definire una modalità di consegna delle merci.

La principale differenza tra CPT e DAP risiede nel grado di responsabilità del venditore e dell’acquirente durante il trasporto delle merci.

 

A differenza della clausola CPT, in cui il venditore è responsabile della consegna della merce fino al momento della consegna della stessa al vettore di destinazione convenuto, nella clausola DAP il venditore è responsabile della consegna delle merci fino alla destinazione finale concordata ed è tenuto a coprire tutti i costi di trasporto, inclusi i costi di importazione e le spese doganali.

 

Hai domande, dubbi o desideri ricevere maggiori informazioni? Contattaci subito, siamo a tua completa disposizione.

La differenza tra porto franco e porto assegnato

03.15.2023

“Porto franco” e “porto assegnato” sono termini che si incontrano facilmente nel mondo del commercio e delle spedizioni. Ma qual è il loro significato? Quali sono le differenze tra l’uno e l’altro? In questo articolo, indaghiamo tutti gli aspetti fondamentali legati a questi due termini e le implicazioni che hanno per le tue spedizioni.

Cosa vuol dire porto franco?

Il termine “porto franco” si riferisce a una spedizione in cui il venditore è responsabile del pagamento dei costi di spedizione fino al momento in cui la merce arriva a destinazione. Se parliamo di spedizioni internazionali, possiamo riferirci agli Incoterms 2020 e collegare questa dicitura alla clausola DDP (Delivered Duty Paid).

In altre parole, il venditore si assume tutti i rischi e i costi associati alla spedizione della merce:

  • organizzando il trasporto della merce
  • verificando che l’imballo della merce sia adeguato e corretto per il trasporto
  • pagando tutti i costi legati al trasporto stesso (inclusi i costi di assicurazione).

Una volta che la merce arriva a destinazione, la responsabilità passa al destinatario, che è responsabile per eventuali danni o smarrimenti che si verificano dopo che la merce è stata consegnata al suo indirizzo.

Cosa vuol dire porto assegnato?

Per “porto assegnato” si intende invece un tipo di spedizione in cui è il destinatario a doversi assumere la responsabilità della merce. Dovrà quindi assumersi tutti i rischi e pagare tutti i costi di spedizione, dalla partenza fino all’arrivo a destinazione.

In questo caso, il compratore dovrà quindi:

  • organizzare il trasporto della merce
  • pagare tutti i costi associati al trasporto stesso
  • assicurarsi che la merce sia imballata correttamente per il trasporto.

Se ci si muove nella dimensione del commercio internazionale bisogna fare riferimento all’Incoterm EXW (Ex Work).

Chi paga il trasporto?

Chi paga il trasporto è proprio la questione differenziante tra porto franco e porto assegnato, nel mondo della logistica. Nel caso del porto franco, è il venditore ad assumersi i costi associati alla spedizione della merce, mentre nel caso del porto assegnato, è onere del compratore. In ogni caso, questo tipo di scelta dipende sempre dagli accordi tra le parti.

Spedizione ordinaria e spedizione in contrassegno

Per chi non è del settore è più frequente incontrare i termini “spedizione ordinaria” e “spedizione in contrassegno”. Nella spedizione ordinaria, il pagamento avviene prima della spedizione della merce, mentre nella spedizione in contrassegno, il pagamento avviene al momento della consegna. Questi due termini non sono però assimilabili alle diciture in corso di approfondimento in questo articolo.

Per questo motivo, è importante che i venditori e i compratori siano consapevoli delle implicazioni di questi termini prima di concordare una transazione. Assicurarsi di avere una comprensione chiara dei termini di spedizione può aiutare a evitare confusioni o problemi durante il processo di spedizione.

Se hai dei dubbi o delle domande in merito, puoi fare riferimento a noi: contattaci!

Bill Of Lading: cos’è e come compilare la polizza di carico

02.13.2023

La Bill of Lading, abbreviata in B/L, è un documento fondamentale del settore dei trasporti, usato nelle spedizioni marittime, nazionali e internazionali.

La polizza di carico, come viene chiamata la Bill of Lading in italiano, attesta:

  • l’imbarco della merce in una specifica nave e in uno specifico porto;
  • la presa in carico da parte del vettore del trasporto di tale merce fino a un porto di destinazione prestabilito.

Il trasportatore si prende la responsabilità di recapitare il carico in buone condizioni.

 

Cos’è la Bill of Lading?

Secondo il codice della navigazione, la Bill of Lading, che viene firmata da entrambe le parti, è un contratto vincolante, con obblighi e condizioni indicate sul retro del documento, che ha diverse funzioni:

  • costituisce una prova dell’accordo tra le parti, vettore e mittente;
  • è valido come ricevuta del carico;
  • garantisce l’esistenza e la natura delle merci descritte nel contratto di trasporto;
  • attribuisce al legittimo possessore del documento originale anche il possesso delle merci e quindi il diritto di ritiro a destinazione e la possibilità di disporne per il trasferimento a terzi tramite girata.
  • permette l’invio della merce a destinatari multipli, grazie alla creazione di tanti ordini di consegna (delivery orders) quanti i destinatari.

 

La Bill of Lading è, quindi un titolo di credito negoziabile, rappresentativo delle merci e frazionabile.

 

Bill of Lading: chi la emette?

La Bill of Lading viene rilasciata dalla compagnia marittima, in tre originali, normalmente così distribuite:

  • una copia rimane al mittente, come prova dell’avvenuto trasporto o in caso di controversie;
  • una copia al vettore per la gestione del carico durante il trasporto;
  • una copia al destinatario per ritirare la merce al porto di arrivo.

 

La B/L dunque viene inviata dalla compagnia (o da chi è stata emessa) all’avente diritto (mittente), che la inoltrerà a sua volta al destinatario della merce solo una volta in cui questo abbia proceduto col pagamento.

Ci sono però casi in cui è necessario un full set (3/3 originali) per una negoziazione bancaria o su espressa richiesta del fornitore della merce e, in casi particolari, ne può essere emesso un numero maggiore.

La polizza di carico può essere:

  • nominativa: nel documento viene indicato il nome del soggetto che ritirerà le merci al porto di destinazione;
  • al portatore: nel documento non viene identificato il proprietario delle merci trasportate.

 

In entrambi i casi, quindi, il ritiro della merce può avvenire solo previa consegna della polizza di carico e, in caso di smarrimento dell’originale, il destinatario può vedersi negata la consegna. Una volta utilizzato uno degli originali, i restanti due perdono di validità (a eccezione di particolari vincoli).

 

Come compilare una polizza di carico

La polizza di carico deve essere compilata in tutte le sue parti, includendo obbligatoriamente:

  • nome e domicilio del caricatore (shipper o spedizioniere), cioè del mittente della merce;
  • nome e domicilio del vettore (carrier), ossia dell’incaricato del trasporto;
  • nome del destinatario della merce, se la B/L è nominativa;
  • descrizione della merce:
    • natura, qualità e quantità degli oggetti inviati;
    • numero di colli e peso;
    • valore e condizioni di resa;
  • nome della navesu cui la merce viene caricata;
  • indicazione esatta del porto di partenza;
  • indicazione puntuale del porto di arrivo;
  • indicazione di eventuali porti di trasbordo (transhipment);
  • data di partenza della nave (giorno, mese e anno).

 

Un altro elemento fondamentale che deve essere presente sulla Bill of Lading è l’annotazione “merce a bordo” datata e firmata dal Capitano della nave. Qualora non fosse così, il documento non avrebbe valore come polizza di carico, ma diventerebbe una semplice ricevuta.

 

Bill of Lading: alcune tipologie

In questo ambito di documenti obbligatori ci sono molti dettagli e sfumature che portano con sé terminologie specifiche. Vediamo insieme i principali.

 

Master Bill of Lading

La Master Bill of Lading (MBL) è la polizza di carico principale, un documento utilizzato nel trasporto marittimo rilasciato dal vettore, ossia la compagnia di navigazione, alla figura che le ha affidato i carichi:

  • all’esportatore: il mittente, che si occupa anche di organizzare la spedizione;
  • allo spedizioniere: qualora il mittente abbia affidato la spedizione a un intermediario che se ne occupa per suo conto.

 

La Master Bill of Lading ha quindi lo scopo di certificare la presa in carico delle merci afferenti a spedizioni multiple. Questo documento può essere rilasciato per spedizioni:

  • FCL (Full Container Load): nel caso in cui il container sia riempito da un unico spedizioniere oppure caricato con merce tutta per lo stesso destinatario;
  • LCL (Less than Container Load): nel caso in cui un container contenga più carichi di diversi spedizionieri con più destinatari.

 

Questo documento di trasporto non è significativo né per l’esportatore né per il destinatario, poiché entrambi faranno riferimento alla polizza di carico relativa alla spedizione specifica, emessa per loro dallo spedizioniere.

 

House Bill of Lading

La House Bill of Lading (HBL), quindi, è sempre conseguente alla Master Bill of Lading, o meglio, alla presenza di una figura che intermedia la spedizione, lo spedizioniere. Questo documento, infatti, viene emesso dallo spedizioniere a beneficio dell’esportatore come ricevuta di presa in carico della merce e di solito riporta:

  • dettagli dell’esportatore;
  • dettagli del destinatario;
  • carico spedito;
  • termini di pagamento;
  • dettagli di contatto dello spedizioniere.

Clean Bill of Lading

Questa è una caratteristica di qualsiasi polizza di carico: la Bill of Lading deve essere clean, pulita, cioè non deve contenere “riserve”, indicazioni circa lo stato della merce come danni a imballaggi, beni, sigilli, …

Telex Release

In questo caso, le 3 copie originali della Bill of Lading vengono stampate e conservate nell’ufficio di origine della compagnia marittima. Con il benestare di tutte le parti, lo shipper autorizza la compagnia marittima a “distruggere” il set di originali e fare un così detto “telex release” con una copia digitale della polizza. Questo permette di risparmiare i costi del corriere espresso per inviare fisicamente le polizze originali al destinatario e soprattutto non si corre il rischio di smarrire gli originali.

Express Release

Una volta che la Bill of Lading viene confermata in tutti i suoi dettagli dallo shipper, non si procede come solitamente accade, alla stampa del set di 3 originali, ma non vengono prodotte solamente copie con validità anche digitale. Ovviamente in questo caso ci deve essere massima fiducia tra le parti, in quanto non ci sono possibilità di avere il controllo sul rilascio della merce a destino. Il vantaggio è che permette di risparmiare sia i costi di stampa del set originale sia l’invio con corriere espresso.

Through Bill of Lading

Through Bill of Lading significa polizza diretta o cumulativa e ormai non più utilizzata; poteva essere emessa nel caso di un trasporto effettuato con modalità diverse da più vettori oppure quando il luogo di ritiro o di riconsegna della merce era diverso dal porto di destinazione. In questo caso ciascun vettore marittimo si prendeva la responsabilità solo del tratto di sua competenza.

Import/export in Cina: come spedire merce da e verso la Cina

01.19.2023

Le procedure di import ed export in Cina e le pratiche doganali richieste possono provocare delle criticità per le aziende italiane che hanno deciso di scambiare merci con il mercato cinese. Vediamo insieme tutte le informazioni utili per spedire da e verso la Cina.

Esportazioni in Cina: Certificazioni e sdoganamento

Esportare merce in Cina prevede una burocrazia complessa. Innanzitutto, prima di esportare in territorio cinese, occorre verificare che il prodotto rientri nelle categorie che necessitano di una delle due certificazioni gestite dalla CNCA (Certification and Accreditation Administration of the People’s Republic of China):

  • Certificazioni volontarie, non obbligatorie per l’autorizzazione alla vendita;
  • Certificazione obbligatoria (CCC – China Compulsory Certification), senza la quale i prodotti non possono essere esportati e commercializzati in Cina.

Contemporaneamente, per le pratiche di sdoganamento, le aziende che esportano in Cina devono affidarsi a un partner locale in possesso della Foreign Trade Rights, ossia la Licenza di commercio estero rilasciata dal Ministro del Commercio Estero. Queste pratiche vengono presentate all’ufficio della General Administration of Customs (GAC) che classificano le merci in categorie:

  • Prohibited, merci il cui import/export è vietato;
  • Restricted, merci sottoposte a quote o licenza;
  • Fully traded, merci che non prevedono particolari restrizioni.

Tutta la documentazione necessaria per l’esportazione in Cina

Le merci che vengono esportate in Cina devono avere la dichiarazione in dogana (DAU) e deve essere presentata la seguente documentazione:

  • Fatturazione commerciale, redatta in inglese
  • Certificato di Origine, che attesta la provenienza della merce
  • Certificato fitosanitario, richiesto per l’esportazione dei prodotti coltivati
  • Certificato o attestazione di libera vendita dei cosmetici, per attestare che i prodotti siano conformi al Regolamento (CE) n.1223/2009

Inoltre, è necessario presentare i relativi documenti di trasporto:

  • Lettera di vettura aerea, nota come Air Waybill, ossia il documento di trasporto merci a mezzo aereo
  • Lettera di vettura internazionale, che attesta l’avvenuta presa in consegna della spedizione
  • Lista dei colli, con informazioni su volume e quantità esatta dei colli
  • Etichette, i cui requisiti variano a seconda della merce e devono contenere il nome e l’origine del prodotto e le coordinate dell’importatore

Importare merci dalla Cina: adempimenti e documenti

Per importare prodotti e merci dalla Cina a paesi membri dell’Unione Europea è necessario:

  • Presentare una dichiarazione doganale nello Stato in cui si importa
  • Registrare una bolla doganale per dimostrare il pagamento di dazi e IVA.

Rispetto ai documenti, invece, è obbligatorio essere in possesso di:

  • Commercial Invoice, ossia la fattura commerciale, fondamentale per le operazioni di importazione dalla Cina. Essa deve contenere i dati del produttore, dell’acquirente, dei prodotti e del valore economico delle merci
  • Packing List, ossia la bolla di accompagnamento che contiene i dati del carico
  • Polizza di Carico, che consiste in un titolo di credito che attesta la stipula del contratto di trasporto e concede il diritto di ottenere la merce
  • Certificato di Origine, che attesta il paese di origine in cui la merce è stata prodotta o assemblata.

Spedire da e verso la Cina: quanto costa?

Quando si importa o esporta merce da e verso la Cina, bisogna considerare il pagamento di tre tasse:

  • Dazi doganali, calcolati sulla base di aliquote che variano a seconda della tipologia di merce e all’origine del bene esportato
  • IVA, le cui aliquote sono del 9% o del 13% a seconda della categoria del prodotto. Per le importazioni in Italia, invece, l’IVA è pari al 22%
  • Imposta di consumo, che varia dall’1% al 40% a seconda della tipologia di merce. Questa imposta si applica ai prodotti dannosi per la saluti, come alcolici e tabacchi, beni di lusso, cosmetici e prodotti di alta gamma, come autovetture e motociclette.

A queste tasse vanno aggiunti i costi di spedizione, variabili a seconda della tipologia e della quantità di merce spedita e del mezzo di trasporto adoperato.

C.T.I.: esperti nelle spedizioni extra europee

L’import/export da e verso la Cina richiede una conoscenza approfondita della burocrazia, per questo è bene affidarsi a spedizionieri esperti, come noi di C.T.I. International Forwarder che da anni siamo specializzati nel trasporto di beni verso paesi extra europei e la Cina. Con attenzione, passione e soprattutto grazie alla nostra esperienza e professionalità possiamo aiutarti mettendo a disposizione un servizio completo e sicuro per spedire container in Cina.

 

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Incoterms: cosa sono e qual è il loro significato

01.19.2023

Hai mai sentito parlare di Incoterms? Nel commercio internazionale è fondamentale stabilire degli accordi tra le parti, identificare con chiarezza il momento e il luogo della consegna e concordare i costi legati al trasporto della merce. Per questo motivo, la Camera di Commercio Internazionale ha riconosciuto ufficialmente gli Incoterms: clausole contrattuali che identificano in modo preciso la ripartizione delle responsabilità e dei costi relativi al trasporto, tra venditore e compratore. Vediamo nel dettaglio cosa sono e a cosa servono gli Incoterms.

 

Incoterms: regole univoche per il commercio internazionale

Gli Incoterms, abbreviazione di International Commercial Terms, sono stati definiti nel 1936 dalla Camera di Commercio Internazionale con lo scopo di facilitare il commercio internazionale dopo la Prima Guerra Mondiale. La moltitudine di termini contrattuali, infatti, richiedeva un’armonizzazione e una identificazione di regole condivise, per rendere più agevoli gli scambi tra i Paesi.

Negli anni, la diversificazione delle modalità di trasporto e l’aumento dei Paesi coinvolti nel commercio hanno reso necessario un continuo aggiornamento degli Incoterms. Anche se le precedenti edizioni sono sempre valide e applicabili – purché esplicitate nel contratto -, oggi si fa riferimento all’ultima revisione entrata in vigore il 1° gennaio 2020.

 

Cosa sono le regole Incoterms?

Gli Incoterms sono una serie di regole contrattuali utilizzate nel campo dell’import/export, che definiscono in maniera univoca ogni diritto e dovere dei soggetti coinvolti nell’operazione. Nello specifico queste regole disciplinano chi, tra le parti, deve:

  • Stipulare il contratto di trasporto della merce e l’eventuale assicurazione fino al luogo di arrivo;
  • Incaricarsi delle incombenze relative allo sdoganamento.

Inoltre, gli Incoterms individuano:

  • Il momento e il luogo in cui avviene la consegna;
  • Il momento in cui il rischio di perdita o danneggiamento viene trasferito dal venditore al compratore;
  • Le spese relative alla consegna della merce.

 

Quanti sono gli Incoterms e come vengono classificati

Gli Incoterms 2020 sono 11 e si classificano all’interno di 4 macrogruppi, sulla base degli obblighi in carico al venditore e al compratore:

  • Gruppo E: gli obblighi ricadono maggiormente sul compratore (resa EXW);
  • Gruppo F: il trasporto principale è a carico del compratore (rese FCA, FAS e FOB);
  • Gruppo C: il trasporto è a carico del venditore e i rischi sono a carico del compratore (rese CPT, CIP, CFR e CIF);
  • Gruppo D: il trasporto e i rischi sono interamente a carico del venditore (DAP, DPU e DDP).

Un’altra classificazione dei termini contrattuali viene fatta anche sulla base delle modalità di trasporto:

  • Incoterms utilizzabili per ogni tipologia di trasporto, ossia EXW, FCA, CPT, CIP, DAP, DPU e DDP;
  • Incoterms applicabili esclusivamente al trasporto marittimo, ossia FAS, FOB, CFR e CIF (ma, nell’uso comune, vengono accettati anche per gli altri trasporti).

 

L’importanza degli Incoterms all’interno di un contratto di vendita

Il ricorso agli Incoterms è facoltativo, ma sono un elemento ormai essenziale nel commercio, in quanto forniscono linee guida fondamentali per importatori, esportatori, trasportatori, avvocati e assicuratori che operano nel campo del commercio internazionale.

Se le parti scelgono di adottare queste regole, è bene ricordare che devono essere richiamate all’interno del contratto, riportando il termine scelto, il luogo convenuto e l’edizione di riferimento.

 

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Ex Works o Franco Fabbrica: significato e rischi del termine EXW

01.19.2023

Il Franco fabbrica o “Ex Works” è uno dei termini codificati nell’Incoterms, ossia nei termini di consegna internazionale. Come abbiamo visto in precedenza, questi termini servono a identificare i diritti e i doveri delle parti coinvolte nell’import/export, la suddivisione dei costi di trasporto tra acquirente e venditore, e anche eventuali rischi di danno o perdita della merce. Secondo quanto definito dalla Camera di Commercio Internazionale, cosa si intende per Ex Works e quali sono le caratteristiche di questa clausola contrattuale? Vediamo nel dettaglio tutte le informazioni utili.

Termine di resa Ex Works: cosa significa?

L’Ex Works (EXW), in italiano Franco Fabbrica, è il termine di resa che riduce al minimo le obbligazioni, i rischi e i costi in carico al venditore. Pertanto, la totalità degli adempimenti è a carico del compratore, che si assume tutti gli eventuali rischi e sostiene tutte le spese di trasporto. Ecco perché è uno degli Incoterms più apprezzati e utilizzati nelle compravendite internazionali.

Ex Works o Franco Fabbrica: significato e rischi del termine EXW

Ex Works: le obbligazioni del venditore

Il Franco Fabbrica risulta quindi essere il termine di resa più vantaggioso per il venditore, in quanto deve rispondere solo ai seguenti obblighi:

  • Fornire la merce e la fattura commerciale al compratore
  • Consegnare la merce nel luogo indicato, senza occuparsi di caricarla sul mezzo di trasporto
  • Fornire i documenti necessari e tutte le informazioni utili per il movimento della merce

Inoltre, solo se esplicitamente richiesto, il venditore ha il compito di assistere l’acquirente nell’ottenimento della licenza di esportazione o altre autorizzazioni. Invece, non è lui a stipulare il contratto di trasporto, né a sottoscrivere l’assicurazione né a fornire il documento di consegna all’acquirente.

Ex Works: le obbligazioni dell’acquirente

Se la resa EXW è vantaggiosa per il venditore, lo è meno per l’acquirente sul quale ricadono la maggior parte delle obbligazioni. Il compratore, infatti, deve:

  • Pagare i costi relativi al trasporto
  • Ottenere le licenze di import/export o altre eventuali autorizzazioni
  • Prendere in consegna la merce
  • Comunicare la data e il punto preciso di consegna della merce
  • Fornire al venditore la prova della presa in consegna.

Quali sono i rischi e i costi del termine di resa EXW?

Fino ad ora abbiamo visto come vengono suddivisi gli obblighi del termine EXW, ma in termini di costi e rischi cosa afferma questa clausola? Il termine di resa Franco Fabbrica prevede che il venditore si faccia carico di eventuali rischi legati al danno o alla perdita della merce, fino al momento della consegna. Successivamente, è il compratore ad assumersi tutti i rischi.

Invece, per quanto riguarda i costi, il venditore ha l’obbligo di sostenere le spese relative alla merce fino alla consegna, comprese quelle sui controlli di qualità, misurazione e conteggio. Sull’acquirente, invece, gravano tutti i costi previsti dal momento della consegna convenuta in poi, tra cui anche le spese di ispezione previste per l’import/export.

Criticità connesse al Franco Fabbrica

Il termine di resa Franco Fabbrica esercita una buona suggestione sugli operatori, tuttavia, specialmente i venditori, non devono sottovalutare alcuni aspetti problematici che potrebbero sopraggiungere. Essa, infatti, comporta una perdita di controllo sulle formalità legate alle operazioni doganali, aumentando il rischio di mancata dichiarazione della merce o difficoltà nel reperire i documenti doganali all’esportazione. Inoltre, l’assenza di rapporti diretti tra venditore e vettore, comporta l’impossibilità di monitorare la spedizione.

Per questo, prima di scegliere tra le diverse rese Incoterms, è bene informarsi correttamente. Noi di C.T.I. International Forwarder siamo sempre a disposizione per consigliarti la migliore soluzione di trasporto e assisterti in ogni fase dell’import/export.

 

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Electronic Data Interchange: cos’è un sistema EDI?

01.19.2023

Basta carta, la tecnologia avanza anche nel settore commerciale: grazie al sistema EDI (electronic data interchange) anche la comunicazione tra tutti gli attori della supply chain diventa più fluida e innovativa. Se hai bisogno di digitalizzare lo scambio di fatture, bolle, ordini e documenti di trasporto, il sistema EDI è un valido alleato per le aziende che lavorano nell’ambito delle spedizioni. Ma di cosa si tratta, come funziona e quali sono i vantaggi che potrebbe apportare alla tua attività? Continua a leggere e ti forniremo tutte le informazioni utili.

 

Cosa significa electronic data interchange?

EDI -acronimo di Electronic Data Interchange– è un sistema elettronico che consente lo scambio di dati standardizzati, automatizzando i processi di comunicazione interaziendale. In un mondo sempre più digital, infatti, il commercio oltre a digitalizzare le attività di compravendita deve anche rendere più efficienti tutte le attività a esso connesse, come lo scambio di informazioni e documenti. È proprio in questo contesto che il sistema EDI si sta sempre più consolidando.

Grazie a questa tecnologia piccole e grandi aziende possono condividere con clienti e/o fornitori, in modo immediato e dematerializzato, una vasta gamma di informazioni tra cui:

  • Ordini di acquisto
  • Fatture
  • Bolle
  • Documenti di trasporto
  • Conferme di pagamento
  • Inventari
  • Richieste di preventivi.

Ecco che l’EDI assume un ruolo chiave all’interno della supply chain, rendendo la comunicazione più veloce, sicura e al passo con la digitalizzazione del settore.

 

Come funziona il sistema EDI?

Oggi, un gran numero di aziende utilizza il sistema EDI per lo scambio di documenti commerciali. Ma come funziona questo processo? Innanzitutto, esistono due tipi di trasmissione EDI:

  • Point-to-point, ossia tramite connessione internet tra due computer o sistemi;
  • Value-added network (VAN), che consiste nell’utilizzo di una rete di terze parti che gestisce la trasmissione dei dati.

Alla base di entrambe queste modalità di interscambio ci sono gli standard EDI, ossia linguaggi comuni per la creazione di documenti elettronici che possono essere interpretati dai sistemi informatici di qualsiasi partner commerciale. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Cosa sono gli standard EDI?

Gli standard EDI definiscono le regole per l’invio e l’interpretazione delle varie transazioni commerciali, come l’ordine di presentazione delle informazioni e i dati obbligatori da inserire. Si tratta quindi del linguaggio standardizzato che deve essere usato per generare i documenti da scambiare tra i soggetti coinvolti.

Esistono diversi tipi di standard EDI, dai più generici e diffusi a quelli più specifici, utilizzati per particolari aziende. Tra quelli più comuni ci sono:

  • ANSI ASC X12, diffuso in Canada e negli USA;
  • ODETTE, utilizzato principalmente in Europa per il settore automobilistico;
  • TRADACOMS, predominante della distribuzione inglese;
  • UBL, lo standard utilizzato dalle PA europee.

 

I vantaggi dell’electronic data interchange

Il sistema EDI è un valido alleato nella gestione delle attività commerciali, in quanto l’automatizzazione dello scambio di documenti apporta una vasta gamma di vantaggi alle aziende:

  • Elevato risparmio dei tempi;
  • Riduzione dei costi di gestione fino al 90%;
  • Riallocazione delle risorse umane in attività che non siano time-spending;
  • Ottimizzazione dei reparti commerciali e amministrativi;
  • Riduzione degli errori e maggiore sicurezza;
  • Allineamento in tempo reale della situazione commerciale tra partner.

L’utilizzo del sistema EDI è sempre più diffuso, soprattutto da parte delle aziende che sviluppano un elevato numero di transazioni periodiche con diversi partner commerciali. Per questo anche noi di C.T.I. International Forwarder abbiamo adottato questa tecnologia, in modo da essere sempre aggiornati sulle innovazioni tecnologiche legate al nostro settore.

Sistema REX: cos’è e come registrarsi

12.22.2022

Le procedure doganali, come abbiamo visto anche in alcuni articoli relativi all’import/export in Cina e in UK, non sono così semplici. Per favorire alcune di queste operazioni, dal 1° gennaio 2017 l’Unione Europea ha introdotta una nuova modalità di certificazione dell’origine preferenziale: il sistema degli esportatori registrati (REX, Registered Exporters). Vediamo insieme di cosa si tratta e come funziona la procedura di registrazione.

 

Cos’è il sistema REX

Il sistema REX è il nuovo sistema di certificazione utilizzato per gestire l’origine delle merci e consiste in un documento obbligatorio da allegare al documento commerciale. In particolare, questo nuovo sistema è un caso specifico di dichiarazione su fattura, che si basa sul principio dell’autocertificazione da parte degli operatori economici.

Introdotto dall’Unione Europea il 1° gennaio 2017, nell’ambito del Sistema delle Preferenze Generalizzate (SPG) e in linea con gli accordi commerciali preferenziali tre i diversi paesi, questo sistema apporta un rilevante vantaggio all’interno degli scambi commerciali. Infatti, grazie a questo processo, gli operatori possono fornire le proprie generalità una sola volta e ottenere il codice REX: un valore identificativo che consente di beneficiare dei trattamenti preferenziali.

È bene sottolineare che il sistema REX non influisce sulle norme per la determinazione dell’origine delle merci, ma riguarda il metodo utilizzato per ottenere tale dichiarazione.

 

Come registrarsi al sistema REX come esportatore autorizzato?

Per poter rilasciare una certificazione di origine preferenziale utilizzando il sistema REX, è prima necessario diventare esportatori autorizzati. Farlo è semplice: è sufficiente presentare una domanda all’ufficio territoriale competente e compilare il modulo, che può essere scaricato direttamente online dal Portale REX e di cui parleremo in seguito.

All’interno del modulo di domanda ciascun operatore dovrà indicare i seguenti dati:

  • Nome
  • Indirizzo
  • Numero di identificazione dell’esportatore
  • Eventuali ulteriori recapiti.

Inoltre, se l’esportatore è un commerciante, o un produttore, bisognerà elencare le merci che devono essere esportate.

Una volta effettuata questa operazione, gli uffici delle dogane procedono con la registrazione nella banca dati, per poi fornire agli operatori un numero identificativo da applicare sulla dichiarazione di origine, da allegare al documento commerciale.

 

La registrazione tramite il portale REX

Dal 25 gennaio 2021 i servizi tecnici della Commissione Europea hanno messo a disposizione il Portale dell’Operatore per il sistema REX, che permette di presentare digitalmente la richiesta di registrazione alla banca dati.

Per accedere a tale servizio, gli operatori economici devono essere in possesso di:

  • Un codice EORI (Economic Operator Registration and Identification), ossia il codice univoco di registrazione e identificazione dell’operatore.
  • Un’autorizzazione consultative o executive, richiesta tramite MAU, il Modello Autorizzativo Unico.

 

Quali sono i paesi che applicano il sistema REX?

Nel 2017, quando è entrato in vigore il nuovo modello REX, l’utilizzo di questo sistema era circoscritto ai Paesi beneficiari del Sistema delle Preferenze Generalizzate (SPG), ma ben presto è stata attuata una progressiva estensione nei confronti di tutti gli accordi commerciali preferenziali tra Unione Europea e altri Paesi.

Se hai bisogno di spedire la tua merce in Paesi che applicano il sistema REX e ti serve un aiuto, non esitare a contattarci. Noi di C.T.I. siamo al tuo fianco per garantirti un servizio di trasporto merci efficiente e in linea con tutte le tue esigenze.

Etichettatura ambientale degli imballaggi: linee guida e obblighi

12.07.2022

In un mondo sempre più attento alla questione ambientale, la gestione dei rifiuti da imballaggio è una tematica rilevante. Ecco che è stata introdotta l’etichettatura ambientale degli imballaggi: uno strumento importante per fornire ai clienti informazioni sempre più complete su un determinato prodotto. In particolare, tale etichettatura serve a identificare i materiali di cui è costituito l’imballaggio e di conseguenza le indicazioni relative allo smaltimento. Vediamo insieme quali sono le linee guida, gli obblighi e quali sono le novità previste dalla legge.

Etichettatura ambientale degli imballaggi: cos’è e quali informazioni contiene

Quante volte capita di non sapere dove buttare l’imballaggio di un prodotto? Il consumatore riceve ben poche informazioni riguardo il corretto smaltimento del materiale da imballaggio, ecco che, per sopperire questa mancanza, interviene l’etichettatura ambientali degli imballaggi. Si tratta di un’etichetta che viene applicata sugli imballaggi immessi nel mercato italiano per agevolare la raccolta differenziata e favorire il recupero e il riciclaggio. L’etichetta ambientale, infatti, fornisce informazioni sull’esatta composizione del packaging e sulla destinazione finale, così da gestire in modo corretto lo smaltimento.

L’etichettatura ambientale degli imballaggi, infatti, fornisce informazioni sul packaging, così da gestire in modo corretto lo smaltimento. In particolare vengono fornite al consumatore le seguenti indicazioni:

  • Tipologia di imballaggio, indicata con un grafico o una descrizione
  • Identificazione del materiale usato, indicata con un codice stabilito dalla Decisione 97/129/CE
  • Famiglia di appartenenza del materiale di riferimento e indicazioni sul tipo di raccolta.

Dove si deve mettere l’etichettatura ambientale?

L’etichettatura ambientale deve essere apportata su tutti gli imballaggi che possono essere separati manualmente. Di conseguenza dovrà essere presente su:

  • Singole componenti separabili manualmente, come per esempio i tappi
  • Sul corpo principale dell’imballaggio
  • Sulla componente che riporta già l’etichetta.

 

Cosa succede quando le dimensioni dell’imballaggio non permettono l’inserimento di queste indicazioni? Fortunatamente oggigiorno la tecnologia ci viene in soccorso grazie a QR Code o applicazioni mirate a fornire tutte le informazioni necessarie.

L’etichettatura ambientale è obbligatoria? Cosa prevede la nuova normativa

Se sei un produttore devi sapere che il decreto legislativo 152/2006, contenente le informazioni dell’attività di gestione dei rifiuti di imballaggio, è stato modificato con il D.Lgs. del 3 settembre 2020, n.116, introducendo una serie di novità. Le due principali riguardano:

  • L’obbligo dell’etichettatura ambientale degli imballaggi, secondo le modalità previste dalle norme tecniche UNI e conformi alle determinazioni adottata dall’UE
  • L’obbligo, da parte dei produttori, di indicare la natura dei materiali utilizzati per l’imballaggio secondo quanto previsto dalla Decisione 97/129/CE (normativa europea di riferimento)

 

Tuttavia, è prevista la possibilità di commercializzare, fino a esaurimento scorte, i prodotti sprovvisti dei requisiti di etichettatura, a patto che essi siano già in commercio o già provvisti di etichetta.

Etichettatura ambientale degli imballaggi: le linee guida CONAI

Le nuove disposizioni hanno però sollevato alcuni dubbi e incertezze. Per questo motivo CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) ha fornito linee guida sull’etichettatura e un tool (e-tichetta) per fornire alle imprese risposte sui dubbi interpretativi relativi alla nuova normativa e per orientare gli operatori verso la corretta messa in atto.

Il documento rappresenta quindi un chiarimento per quanto riguarda:

  • Le componenti su cui è prevista l’etichettatura ambientale
  • Le norme tecniche UNI applicabili
  • I contenuti obbligatori e quelli facoltativi

 

Se hai dubbi, non rischiare di mettere in commercio un prodotto non in linea con le normative, ma consulta le Linee Guida CONAI ufficiali.