In un mondo sempre più attento alla questione ambientale, la gestione dei rifiuti da imballaggio è una tematica rilevante. Ecco che è stata introdotta l’etichettatura ambientale degli imballaggi: uno strumento importante per fornire ai clienti informazioni sempre più complete su un determinato prodotto. In particolare, tale etichettatura serve a identificare i materiali di cui è costituito l’imballaggio e di conseguenza le indicazioni relative allo smaltimento. Vediamo insieme quali sono le linee guida, gli obblighi e quali sono le novità previste dalla legge.
Etichettatura ambientale degli imballaggi: cos’è e quali informazioni contiene
Quante volte capita di non sapere dove buttare l’imballaggio di un prodotto? Il consumatore riceve ben poche informazioni riguardo il corretto smaltimento del materiale da imballaggio, ecco che, per sopperire questa mancanza, interviene l’etichettatura ambientali degli imballaggi. Si tratta di un’etichetta che viene applicata sugli imballaggi immessi nel mercato italiano per agevolare la raccolta differenziata e favorire il recupero e il riciclaggio. L’etichetta ambientale, infatti, fornisce informazioni sull’esatta composizione del packaging e sulla destinazione finale, così da gestire in modo corretto lo smaltimento.
L’etichettatura ambientale degli imballaggi, infatti, fornisce informazioni sul packaging, così da gestire in modo corretto lo smaltimento. In particolare vengono fornite al consumatore le seguenti indicazioni:
- Tipologia di imballaggio, indicata con un grafico o una descrizione
- Identificazione del materiale usato, indicata con un codice stabilito dalla Decisione 97/129/CE
- Famiglia di appartenenza del materiale di riferimento e indicazioni sul tipo di raccolta.
Dove si deve mettere l’etichettatura ambientale?
L’etichettatura ambientale deve essere apportata su tutti gli imballaggi che possono essere separati manualmente. Di conseguenza dovrà essere presente su:
- Singole componenti separabili manualmente, come per esempio i tappi
- Sul corpo principale dell’imballaggio
- Sulla componente che riporta già l’etichetta.
Cosa succede quando le dimensioni dell’imballaggio non permettono l’inserimento di queste indicazioni? Fortunatamente oggigiorno la tecnologia ci viene in soccorso grazie a QR Code o applicazioni mirate a fornire tutte le informazioni necessarie.
L’etichettatura ambientale è obbligatoria? Cosa prevede la nuova normativa
Se sei un produttore devi sapere che il decreto legislativo 152/2006, contenente le informazioni dell’attività di gestione dei rifiuti di imballaggio, è stato modificato con il D.Lgs. del 3 settembre 2020, n.116, introducendo una serie di novità. Le due principali riguardano:
- L’obbligo dell’etichettatura ambientale degli imballaggi, secondo le modalità previste dalle norme tecniche UNI e conformi alle determinazioni adottata dall’UE
- L’obbligo, da parte dei produttori, di indicare la natura dei materiali utilizzati per l’imballaggio secondo quanto previsto dalla Decisione 97/129/CE (normativa europea di riferimento)
Tuttavia, è prevista la possibilità di commercializzare, fino a esaurimento scorte, i prodotti sprovvisti dei requisiti di etichettatura, a patto che essi siano già in commercio o già provvisti di etichetta.
Etichettatura ambientale degli imballaggi: le linee guida CONAI
Le nuove disposizioni hanno però sollevato alcuni dubbi e incertezze. Per questo motivo CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) ha fornito linee guida sull’etichettatura e un tool (e-tichetta) per fornire alle imprese risposte sui dubbi interpretativi relativi alla nuova normativa e per orientare gli operatori verso la corretta messa in atto.
Il documento rappresenta quindi un chiarimento per quanto riguarda:
- Le componenti su cui è prevista l’etichettatura ambientale
- Le norme tecniche UNI applicabili
- I contenuti obbligatori e quelli facoltativi
Se hai dubbi, non rischiare di mettere in commercio un prodotto non in linea con le normative, ma consulta le Linee Guida CONAI ufficiali.